Abbiamo già parlato della casa ecologica che un gruppo di giovani olandesi sta producendo e commercializzando in tutto il mondo, utilizzando container e soluzioni tecnologiche d’avanguardia. Ma spesso non occorre andare così lontano per trovare soluzioni intelligenti che fanno bene all’ambiente e al portafoglio, infatti basta girare (simbolicamente) l’angolo e troviamo un gruppo di giovani toscani, precisamente di Arezzo, che hanno avuto un’idea simile e forse ancora più “geniale”.
Stiamo parlando della Fabbrica del sole, che insieme all’organizzazione umanitaria Oxfam ha presentato domenica scorsa ad Expo Milano 2015 il lavoro realizzato grazie all’Off Grid Box in sostegno di oltre 2 mila abitanti delle Filippine colpiti dal passaggio del tifone Hayan che nel novembre 2013 ha devastato l’arcipelago provocando oltre 6.300 morti, danneggiando gravemente 1.140.000 abitazioni ed eliminando moltissime fonti di acqua potabile.
All’incontro di presentazione, aperto al pubblico, che si è tenuto presso l’auditorium di Cascina Triulza, sono intervenuti il direttore generale di Oxfam Italia, Roberto Barbieri, il responsabile emergenza umanitarie di Oxfam Italia, Riccardo Sansone e il direttore ricerca e sviluppo della Fabbrica del Sole, Emiliano Cecchini.
L’Off Grid Box si è rivelata, a detta degli organizzatori, una risorsa preziosa e particolarmente utile nei contesti d’emergenza, dove le infrastrutture risultano inutilizzabili e la popolazione ha immediato bisogno di beni e servizi essenziali. Oxfam ha infatti installato, anche grazie al finanziamento dell’Agenzia Italiana Risposta Emergenze (AGIRE), tre Off Grid Box nel nord della regione filippina del Cebu, duramente colpita dal passaggio di Hayan. Attualmente i tre dispositivi, oltre a fornire energia elettrica, consentono una produzione complessiva di 6.000 litri d’acqua depurata al giorno, grazie ad un dissalatore ad osmosi inversa completamente autosufficiente, contenuto all’interno di uno dei tre moduli che permette di trattare l’acqua di mare per renderla potabile: ad oggi oltre 2.000 persone si servono dell’acqua e dell’energia fornite dai tre dispositivi, gratuitamente e senza alcun impatto sull’ambiente. Un risultato che si sposa perfettamente con il tema di Expo, “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”.
Ma l’Off Grid Box non è stato progettato solo per le esigenze di carattere umanitario e/o di emergenze, perché è un modulo di autosufficienza in grado di rendere indipendente qualsiasi unità abitativa (“Off-grid” significa “disconnesso dalle reti“) grazie ad un sistema (brevettato) installato in un piccolo container alto 2m facilmente trasportabile, all’interno del quale sono dei pannelli solari fotovoltaici che, montati sul tetto, producono energia elettrica. I tubi solari sottovuoto producono acqua calda e una caldaia a a pellet o pellet/legna fornisce energia termica per vari usi, a partire da quello di riscaldamento.
Il tetto fotovoltaico convoglia l’acqua piovana con una grondaia nella cisterna interna da 1500 litri. Una pompa ad alta efficienza con dei filtri meccanici ed UV (Ultra-Violetto) la debatterizzano per poterla usare in casa, nel giardino o nell’orto. Si possono aggiungere un timer per l’irrigazione, delle cisterne addizionali e/o diluire l’acqua del pozzo se troppo dura o inquinata. Infine l’Off Grid Box permette di produrne fino a 20 kWp, stoccarla in sicurezza in robusti accumulatori e convertirla in corrente alternata, per gli usi comuni. La sostenibilità del sistema non è solo ambientale, ma anche economica visto che ha una durata di venti anni e costa tra i 15.000 e i 30.000 euro, cioè mediamente 1.500 euro all’anno.