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Obiettivo 2020 per tagliare le emissioni di gas serra: l’Italia ce la può fare

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Il percorso di riduzione delle emissioni di gas serra prosegue in modo efficace: dopo aver superato nel 2012 l’obiettivo previsto dal Protocollo di Kyoto, nel 2013 il nostro paese ha tagliato le emissioni di un ulteriore 6%; l’obiettivo previsto per il 2020 dal pacchetto clima-energia, è dunque possibile

Fonte: Rinnovabili e Territorio

Autore: Redazione

La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile nel 2013, in occasione del quindicesimo anniversario della firma del protocollo di Kyoto, aveva  presentato un dossier in cui documentava che l’Italia aveva raggiunto l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra del 6,5%, come media del periodo 2008-2012, rispetto a quelle del 1990.
Quest’anno per la stessa occasione, la Fondazione presieduta dall’ex ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, ha presentato il “Dossier Clima 2014” in cui evidenzia che il nostro paese ce la può fare a traguardare anche l’obiettivo previsto dal pacchetto clima-energia, per il 2020.
Nel 2013 in Italia le emissioni di gas serra si sono attestate, in particolare, a 435 MtCO2eq, che corrisponde, in termini percentuali ad una riduzione di oltre il 6% (30 Mt) rispetto all’anno precedente, sostenuto da una significativa riduzione dei consumi di combustibili fossili: -5% di petrolio (3,4 milioni di tonnellate ) -6% di gas (4,8 miliardi di m3) e -14% di carbone (3,7 milioni di tonnellate).
Un trend sicuramente dovuto anche alla crisi economica (il calo del Pil è stato stimato pari all’1,8%) ma non sufficiente a determinare gli effetti registrati sull’andamento delle emissioni e dell’uso delle fonti fossili.
Secondo la Fondazione, la riduzione del Pil può spiegare circa un terzo della contrazione delle emissioni del 2013, mentre la quota rimanente è da imputare allo sviluppo delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica e degli stili di vita più in linea con la riduzione dei consumi energetici.
Ma ancora non possiamo ritenerci completamente soddisfatti perché nonostante i buoni risultati sull’andamento delle emissioni altrettanto non si può dire sugli effetti che i cambiamenti climatici stanno producendo sul nostro paese.
«L’Italia – ha spiegato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – è duramente colpita dalla crisi climatica e ce lo ricordano i drammatici eventi degli ultimi mesi. Anche se il Paese negli ultimi anni ha fatto molti progressi riducendo le emissioni di gas serra del 25% in meno di un decennio, è necessario che si faccia di più per ridurre in modo molto più consistente le emissioni che concorrono a peggiorare il nostro clima».
Ronchi ha ricordato che «le temperature medie annuali negli ultimi decenni sono aumentate più della media mondiale, il Mar Mediterraneo si scalda al ritmo di 0,6°C per decade, dal 1850 a oggi i ghiacciai alpini sono diminuiti del 55% e molti ghiacciai minori sono destinati a scomparire già entro il 2050. Ma – ha aggiunto – abbiamo gli strumenti, le tecnologie e il talento per affrontare la crisi climatica e, tramite essa, anche le altre molteplici crisi che segnano il nostro Paese».
Dal Dossier emerge che dal 2005 al 2013 le emissioni sono calate di oltre 140 MtCO2eq (-25%), ma – e questo è il dato più interessante – è  calata soprattutto l’intensità carbonica, ossia la quantità di emissioni per unità di Pil prodotto.
I dati tra il 2009 e il 2013 indicano che a fronte di un calo del Pil del 7,5%  le emissioni di anidride carbonica si sono ridotte del 20%, evidenziando che è ormai in atto un disaccoppiamento tra le emissioni di gas serra e l’andamento economico (calcolato come Pil).
Quindi i target al 2020 fissati dal Pacchetto clima-energia dell’Ue (almeno per rinnovabili ed emissioni di CO2) sembrano essere a portata di mano: nel 2013 le energie rinnovabili dovrebbero superare ampiamente la soglia del 14% sui consumi finali lordi, molto vicine dunque all’obiettivo  del 17%, mentre le emissioni di gas serra (quelle del settore non-Ets su cui si calcolano i target dei Paesi membri) sono già oggi 15-20 MtCO2eq al di sotto del target e anche i consumi primari di energia nel 2013 sono allineati a quelli previsti per il 2020.