Usmate Velate– Un insediamento produttivo totalmente ecocompatibile e con i suoi nuovi cento o più posti di lavoro, un’opportunità per il Vimercatese in crisi: sono i fiori all’occhiello del progetto Fimer, i cui dettagli sono stati svelati nella conferenza stampa convocata giovedì – dopo mesi di silenzio per non interferire nella procedura – in seguito all’approvazione alla variante al pgt nel consiglio comunale di Usmate.
L’occupazione – «L’aspetto occupazionale – ha spiegato il direttore generale Ambrogio Fabrizio Brambilla – è uno dei motivi per cui l’amministrazione ha accolto e sostenuto la nostra proposta». Da una parte c’è la certezza per i già assunti, dall’altra la prospettiva di 100-120 nuovi dipendenti – soprattutto nel nuovo settore degli inverter per fotovoltaico – previsti dal piano aziendale. «In un momento critico per l’economia italiana – ha continuato Carzaniga – in particolare per la ex “Silicon Valley” vimercatese, che speriamo di poter rilanciare con iniziative di questo genere».
L’area – L’insediamento si colloca in un’area al confine con Vimercate e compresa tra la futura Pedemontana a nord, la Tangenziale a est, via Kennedy a sud (l’accesso al complesso industriale) e a ovest alcune opere connesse all’autostrada. Una superficie coperta di poco più che 15mila metri quadri, divisa in due corpi: un edificio per la produzione prefabbricato, che sarà realizzato in due momenti, completamente rivestito a vetri sul lato principale e dotato di pannelli fotovoltaici sulla facciata e la copertura; e un secondo, destinato agli uffici, della forma di un tronco di cono rovesciato, circondato da un lago artificiale, la cui acqua servirà come riserva per l’impianto antincendio. Un progetto a zero impatto ambientale e a zero emissioni di Co2, grazie a impianti d’avanguardia che sfrutteranno tutte le nuove tecnologie del fotovoltaico, del solare, della geotermia. «Una scelta costosa – ha spiegato Carzaniga– ma prioritaria. È il primo insediamento, di queste dimensioni, in Lombardia, con reale emissione “zero”».
La storia – Per Fimer, la ricerca di nuovi spazi per ampliare le attività era cominciata già nel 2003 (in un altro comune) in seguito alla perdita di una importante commessa con una multinazionale, a causa dei ridotti spazi di produzione. Poi a Usmate, dal 2007; negli ultimi mesi, le conferenze dei servizi e la conclusione della procedura con la sorpresa del parere negativo di Monza e Brianza. «Abbiamo risposto alla delibera di giunta con il ricorso al Tar – ha detto il direttore generale – perché ingiustificata ed errata in più parte, oltre che in ritardo. Sarà la Provincia ora a dover motivare le sue ragioni».