L’uso delle risorse geotermiche può essere sommariamente divisa in base al tipo di risorse utilizzate, se superficiali (a bassa e media entalpia) o di profondità (ad alta entalpia). Come noto, mentre l’utilizzo di risorse superficiali (ad una profondità stimata tra 15 e 150 m) può alimentare singole unità abitative (o tutt’al più complessi residenziali) attraverso collettori di calore e pompe di calore, le risorse presenti a più alte profondità (tra 2000 e 5000 m) offrono la possibilità di sviluppare progetti di grande dimensione e finalizzati alla produzione di energia elettrica.
Lo studio, presentato da Roedl & Partner in occasione dell’EGC 2013 tenutosi a Pisa, ha lo scopo di illustrare i cinque criteri essenziali da seguire nella valutazione di un investimento in progetti geotermoelettrici da risorse ad alta entalpia; essi riguardano, da un lato, la certezza giuridica data dall’ordinamento (nell’uso delle risorse, nella derivazione di acqua sotterranea, nelle tariffe regolate per il teleriscaldamento), e dall’altro l’analisi del quadro normativo di riferimento (tariffe incentivanti applicabili, garanzia di connessione e trasporto dell’energia da parte del TSO).
Sulla base della collaborazione tra lo studio Roedl and Partner di Padova e di Norimberga, per ciascuno dei criteri è stato offerto un confronto tra la situazione italiana e quella tedesca.