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Nimby, le «centrali geotermiche sono il 3% circa delle opere contestate» in Italia

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Dall’Osservatorio del Nimby forum il XII rapporto sulle opposizioni contro opere di pubblica utilità

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

L’Osservatorio Media Permanente Nimby Forum® è l’unico database nazionale che dal 2004 monitora in maniera puntuale la situazione delle opposizioni contro opere di pubblica utilità e insediamenti industriali in costruzione o ancora in progetto, monitoraggio che è stato cristallizzato poche settimane fa nel XII rapporto annuale, aggiornato con dati 2016.

«Il desiderio delle comunità locali di dire la propria è lo specchio di una consapevolezza che è ormai solida tra i cittadini. A disarmare questa consapevolezza è, tuttavia, il meccanismo dei social media, che mescola informazione e disinformazione, scienza e opinione, verità e post-verità – commenta Alessandro Beulcke, Presidente di Allea, società che promuove l’Osservatorio Nimby Forum® – Che il Débat Public, introducendo nuove modalità di informazione e confronto pubblico, possa funzionare da antidoto possibile alle Fake News e al dilagare della sindrome Nimby è quanto da tempo auspichiamo. In questo senso, ci aspettiamo che il 2017 sia l’anno spartiacque: il banco di prova dell’efficacia di questo strumento, che in attuazione del codice degli appalti, entra finalmente nel nostro ordinamento e che avremo modo di vedere in azione».

Nel frattempo, la ricerca conta 359 impianti contestati all’interno di dinamiche Nimby (Not In My Back Yard, non nel mio giardino, ndr), in aumento del 5% rispetto all’anno precedente, e conferma come il comparto energetico (56,7%) e quello dei rifiuti (37,4%) si contendano il podio dei No.

Di che opere e impianti si tratta?

«Le politiche europee in materia di rifiuti ed economia circolare sembrano, dal 2015, corrispondere al revamping della sindrome Nimby in questo settore: l’auspicata transizione alla green economy sta, infatti, concentrando un numero crescente di investimenti nella filiera del recupero dei rifiuti, moltiplicando iniziative progettuali inevitabilmente contestate», sottolineano dall’Osservatorio.

Preoccupa inoltre osservare che «il settore energetico vede le opposizioni orientarsi in maniera preponderante verso gli impianti da fonti rinnovabili (75,4%)».

Un contesto che riguarda anche l’energia rinnovabile che risiede nel sottosuolo, la geotermia.

Sull’accettazione sociale relativa allo sviluppo di questa risorsa sono già stati prodotti alcuni studi (tra i più recenti l’Unione Geotermica Italiana riporta questo, questo e questo, ad esempio), ma la novità introdotta nel XII rapporto dell’Osservatorio è nella fotografia scattata all’attualità.

«Il 2016 vede anche la ricomparsa delle centrali geotermiche, che sono il 3% circa delle opere contestate», evidenziano dall’Osservatorio.

Nel dettaglio, si tratta di 11 impianti sui 359 totali, pari dunque al 3,10% dei casi.

Nell’elenco impianti contestati rilevati in questo XII rapporto dell’Osservatorio Media Nimby Forum® rientrano: la centrale geotermica di Castel Giorgio (in Provincia di Terni), l’impianto geotermico Casa del Corto (Siena), l’impianto geotermico Cortolla (Pisa), l’impianto geotermico di Castelnuovo (Pisa), l’impianto geotermico La Fornace (Pisa), l’impianto geotermico Lucignano (Siena), l’impianto geotermico Soiana (Pisa), l’istanza di permesso di ricerca di risorse geotermiche Monte Fumaiolo (Viterbo), l’istanza di permesso di ricerca di risorse geotermiche Grotte di Castro (Viterbo), il permesso di ricerca di risorse geotermiche Bagni Oddini (Nuoro), il permesso di ricerca di risorse geotermiche Casanova (Siena).