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Niente accordo, i Comuni geotermici abbandonano la trattativa con Enel

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Salta l’intesa tra i sindaci e il colosso dell’energia. Si chiedeva all’azienda un impegno per coinvolgere le ditte locali nell’indotto

Fonte: Il Tirreno Online

Autore: Alfredo Faetti

Di fronte all’ennesimo «vedremo» è saltato il tavolo. E non in senso figurato: i sette sindaci dell’area geotermica, a cavallo tra la provincia di Grosseto e quella di Pisa, si sono alzati e hanno abbandonato il tavolo con Enel, lanciando un messaggio chiaro. «Si osserva che il perdurare di una condizione di mancato accordo, rischia di compromettere il rapporto di collaborazione tra le istituzioni ed Enel» dicono i primi cittadini. La rottura è arrivata durante nella riunione di ieri, l’ultima di una lunga serie da cinque mesi a questa parte. L’obiettivo dei sindaci è chiaro: «raggiungere una intesa capace di consolidare e sostenere le imprese locali e di rilanciare lo sviluppo del territorio, assicurando le massime ricadute occupazionali negli stessi comuni geotermici».
Il tutto si traduce con l’indotto. Nel 2010, infatti, le amministrazione di Pomarance, Castelnuovo, Monterotondo Marittimo, Radicondoli, Monteverdi, Montieri e Chiusdino iniziano un percorso per incentivare la società a usufruire delle ditte locali per tutto la costellazione di lavori che ruota attorno alle geotermia. Una richiesta che si puntella su basi solide, secondo i sindaci: Enel in quest’area sta avendo un ricavo notevole ed è arrivato il momento che ci sia un ritorno per il territorio, in termini d’occupazione.
La spinta dei Comuni si è intensificata nell’ultimo periodo, nella speranza di arrivare ad un atto scritto. Un documento che si aspettavano di firmare ieri, dopo tanti rinvii da parte della società, ma nuovamente si sono sentiti rispondere picche. «L’incontro, nonostante una lunga fase di preparazione – continua la nota – non ha prodotto al momento nessun risultato apprezzabile nella direzione auspicata dai sindaci, che hanno abbandonato il tavolo delle trattative». Si sono alzati dal tavolo, mettendo in discussione un matrimonio che sembrava a prova di crisi.