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Nell’ultimo anno la geotermia toscana ha prodotto 6 TWh di elettricità

Enel segna un nuovo record per l’energia proveniente da fonti rinnovabili, ma l’ultima centrale geotermoelettrica in regione risale a 8 anni fa

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Enel segna un nuovo record per l’energia proveniente da fonti rinnovabili, ma l’ultima centrale geotermoelettrica in regione risale a 8 anni fa


Enel Green Power ha stabilito un nuovo record nel 2021 in termini di energia da fonti rinnovabili prodotta nell’anno, con circa 119 TWh, di cui 55,4 TWh da eolico e solare, in crescita di 9 TWh rispetto al 2020, 57 TWh da idroelettrico e 6 TWh – un dato sostanzialmente stabile – da geotermia.

Un contesto che premia il più grande operatore mondiale del comparto, tanto più in un contesto che vede un apporto in discesa per le rinnovabili nel soddisfacimento della domanda elettrica nazionale.

Come mostrano i nuovi dati diffusi da Terna – il gestore della rete nazionale –, se nel corso del 2020 l’apporto delle rinnovabili aveva toccato il 38% della domanda elettrica (e il 20% della domanda totale di energia), nel 2021 ci si è fermati al 36% su un fabbisogno totale pari a 318,1 miliardi di kWh.

«Le rinnovabili – dettaglia Terna – hanno coperto il 36% della domanda elettrica, anche in questo caso tornando sui volumi del 2019: grazie alle favorevoli condizioni climatiche, che hanno consentito di utilizzare maggiormente gli impianti, la produzione complessiva di eolico e fotovoltaico è stata la più alta di sempre, anche a fronte di un contenuto incremento della potenza installata».

È proprio in questo «contenuto incremento» delle installazioni che sta il problema, soprattutto per un Paese in crisi energetica come il nostro, fortemente dipendente dal gas (40%) importato (95%): se avessimo già raggiunto il target Green Deal 2030, cioè 72% di rinnovabili sul mix di generazione elettrica, l’Italia risparmierebbe in bolletta circa 30 miliardi di euro all’anno.

Anche in Toscana da tempo non vengono più realizzati impianti geotermoelettrici (l’ultimo in ordine cronologico è Bagnore 4, risalente a 8 anni fa), nonostante il potenziale della risorsa permetterebbe un raddoppio dell’elettricità generata.

Uno stallo che non pesa solo sulla geotermia, o solo sulla Toscana.

Come testimonia da ultimo un rapporto Legambiente, l’installazione di nuovi impianti rinnovabili è frenata da una burocrazia farraginosa, ma anche da blocchi da parte di amministrazioni locali e regionali, da comitati NIMBY (non nel mio giardino) e NIMTO (non nel mio mandato) senza dimenticare il ruolo del ministero della Cultura e delle Sovrintendenze.

Nonostante lo stallo, le centrali geotermiche continuano comunque a rappresentare l’arma più affilata per la lotta alla crisi climatica: arriva da qui oltre il 34% dell’elettricità consumata in Toscana, pari al 70% di tutta l’elettricità da fonti rinnovabili prodotta sul territorio regionale (quanto basta ad evitare il consumo di 1,1 MTep e l’emissione in atmosfera di 3 Mt di CO2eq ), cui si abbina una produzione di calore pari a circa 454 GWh, in grado di evitare l’emissione di altre 121mila tonnellate di CO2eq.