Home Cosvig Nel Senese i record delle compagini territoriali

Nel Senese i record delle compagini territoriali

419
0
CONDIVIDI
Diversi piccoli Comuni hanno un portafoglio di partecipazioni di tutto rispetto. Un esempio è Casole d’Elsa, che tra le partecipazioni legate alle specificità del territorio annovera anche il Cosvig

Fonte: Il Sole24ore- Centro Nord

Autore:

La "febbre" delle partecipate, soprattutto in Toscana, non ha colpito solo i Comuni più grandi. Anche diversi piccoli Comuni hanno un portafoglio di partecipazioni di tutto rispetto. Un esempio è Casole d’Elsa,
municipio del Senese che non arriva a 4mila abitanti e con un bi lancio da 8 milioni di euro che però ha in tasca 13 partecipazioni. «A parte un paio di società che sono state costituite coni Comuni limitrofi – spiega i sindaco Piero Pii, lunga carriera di primo cittadino, 17 anni di mandato alle spalle, anche se non tutti consecutivi si tratta nella maggioranza dei casi di società cui partecipano tutti i Comuni del Senese e che hanno la ragion d’essere nelle scelte strategiche e politiche operate negli anni a livello provinciale».
E il caso di Apea, società che si occupa di progettazione nel campo ambientale e delle procedure di Via; di Microcredito di solidarietà Spa, che fornisce prestiti alle famiglie in stato di bisogno; Siena Casa, che opera nel campo dell’edilizia pubblica residenziale o di Tra-In, nel settore dei trasporti e il Consorzio Terre cablate. Riferite a servizi essenziali anche le partecipazioni nell’acquedotto Flora e in Publiservizi. «Quest’ultima – dice il sindaco – è in via di liquidazione in quanto con la ridefinizione degli Ato siamo passati dall’ambito Fiorentino a quello del Grossetano. Deteniamo, inoltre, piccole quote in Intesa intercomunale telecomunicazioni energia servizi acqua spa, che opera nel campo delle forniture di energia, e Siena Ambiente che si occupa del cielo dei rifiuti. Più legate alle specificità del territorio sono invece il Cosvig, nella geotermia, e Colle promozioni, costituita assieme a Colle val d’Elsa per fare investimenti immobiliari e riqualifïcazione urbana. Anche quest’ulti ma realtà sarà liquidata entro il 2012, sia perché non ha portato nel nostro territorio a grossi investimenti sia perché quell’azione la faremo all’interno di una forma associativa con altri enti del territorio in via di costituzione. Non sarà un’Unione dì comuni, quanto una collaborazione nella forma di convenzione». Insomma, un nugolo di partecipazioni variegato, che non supera mai il 2% delle quote delle partecipate. «Ma questo impegno, peraltro piccolo, non ha mai comportato – puntualizza Pii – la necessità di coprire dissesti e non ha generato problemi finanziari al Comune. In ogni caso, sono d’accordo con chi spinge per una riforma dell’attuale stato dì cose, anche se per riforma non intendo un abbandono tout court delle partecipazioni. È necessario piuttosto procedere ad aggregazioni, un tema sul quale la Toscana sconta dei ritardi, ed è necessario aumentare la qualità dei servizi e ridurre costi di gestione, anche per garantire una riduzione delle tariffe a carico dei cittadini». Una necessità che oggi è molto sentita nel Senese anche perché, rispetto a qualche anno fa, sia gli enti pubblici sia la Fondazione Mps, che ha giocato un ruolo cruciale nello sviluppo del territorio, hanno meno risorse. Eppure questi processi, per quanto necessari, potrebbero porta re qualche problema ai piccoli Comuni, sia nell’attività di controllo sia nel far sentire la propria voce. «Oggi – conclude Pii – il problema non si pone perché a livello provinciale c’è una buona collaborazione. In futuro, quando la nostra partecipazione sarà ulteriormente diluita, occorrerà trovare modelli di governance adeguati e aumentare le forme associative tra i piccoli enti, affinché possano contare di più».