Dove non riescono gli animalisti arriva il turismo, almeno per quanto riguarda una piccola fetta di bosco. Il Comune di Monterotondo Marittimo infatti ha vietato qualsiasi tipo di caccia nella zona di Campetroso, al confine con Massa Marittima e Suvereto, per proteggere i molti escursionisti e visitatori che passeggiano per quei sentieri. Ci sono anche strutture ricettive in quel punto ed è proprio da loro che è partita la richiesta di vietare doppiette e carabine nel territorio: non solo per l’incolumità delle persone, ma anche per lo sporco che lascia in terra l’attività venatoria. Per questo tipo di turismo l’estate non c’entra. Non sono bagnanti, ma appassionati di trekking, di escursioni, di campagna e dell’aria aperta, per lo più stranieri, ma anche diversi italiani. E la zona di Campetroso, la più a sud di Monterotondo vicino a Montebamboli, è perfetta per le loro richieste. Solo che non combacia affatto con la caccia, che si concentra sempre in quei terreni, dati i boschi e il passaggio di molte specie di animali. Il Comune conosce bene questa situazione, dato che negli anni ha fatto con i suoi tecnici diversi sopralluoghi per valutare l’impatto dell’attività venatoria e alla fine ha deciso di darci un taglio. L’ordinanza con la firma del sindaco Giacomo Termine parla chiaro: divieto di caccia temporaneo valido fino al 31 gennaio, ossia fino al prossimo anno. Negli atti amministrativi infatti si legge che durante questi sopralluoghi «è stato riscontrato che l’attività di caccia viene esercitata in una zona in cui sono presenti concentrazioni di persone che rendono pericoloso l’esercizio della caccia per la pubblica incolumità». Non solo: è stato anche riscontrato che «in numerosi casi, mediante ritrovamenti di pallini e bossoli, nel mancato rispetto dalle distanze previste». Insomma, a cacciare in quel punto si rischia grosso, ancor di più i turisti che passeggiano sugli stradelli. Ma c’è anche un altro motivo, sempre legato al mondo della ricezione, per cui è arrivata questa ordinanza di divieto. Sempre dagli atti amministrativi, infatti, viene fuori che «è stato inoltre riscontrato che l’attività di caccia, mediante produzione di rifiuti (in special modo bossoli e pallini disseminati nell’area), sia mediante la produzione di rumori continuati e molesti, venga recato impedimento allo svolgersi della attività turistico-ricettiva in condizioni di normale godimento da parte degli utenti del periodo di vacanze in località Campetroso». In altre parole: in quella zona, oltre che ad essere pericolosa la caccia sporca, a danno dei visitatori e delle strutture ricettive che l’accolgono. Buoni motivi per l’amministrazione per dar corpo a quanto prevede la legge e vietare colpi fino a febbraio 2016. E per chi sgarra, la multa può arrivare fino a 1.500 euro.