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Monterotondo, dai test nessun problema sulle cave

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Controlli sul fiume Cornia dopo l’esposto ambientalista

Fonte: La Nazione, Cronaca di Grosseto

Autore: La Nazione, Cronaca di Grosseto

CHIEDEVANO chiarezza su presunte criticità ambientali del fiume Cornia in prossimità di una cava di ghiaia con relativo impianto di lavorazione, a Fornacelle, nel comune di Monterotondo Marittimo. E avevano addirittura presentato un esposto alla magistratura. Dopo la segnalazione degli ambientalisti, il dipartimento Arpat di Grosseto, oltre ad aver interessato gli enti territoriali competenti sulle scelte autorizzatorie in merito alle attività estrattive del territorio, ha deciso, in autonomia, di monitorare lo stato del fiume, in particolare per verificarne lo stato ecologico. La segnalazione, infatti, oltre a denunciare «una estrazione sconsiderata delle ghiaie nella golena del fiume Cornia» lamentava un presunto rilascio di milioni di metri cubi di limi ed argille nel letto del fiume, «frutto del lavaggio degli inerti che avrebbe potuto ostruire il naturale ravvenamento delle falde» della Val di Cornia. Da qui l’esigenza dell’agenzia di un approfondimento. Per determinare la qualità del fiume si e scelto di utilizzare l’Indice Biotico Esteso. L’indice Ibe è infatti riconosciuto dalla migliore letteratura scientifica come particolarmente adatto a valutare le eventuali modifiche delle condizioni del letto del fiume, in quanto si basa sulla determinazione di comunità di organismi prevalentemente bentonici, ovvero che vivono sul fondo del corso d’acqua. Sono state svolte da parte del dipartimento Arpat di Grosseto due campagne di indagine, effettuando campionamenti, sia nella stagione invernale che in quella estiva. Sono stati selezionati 2 punti, per il campionamento, uno a monte e l’altro a valle dell’ impianto incriminato – stazione C1 e stazione C3. Durante entrambe le campagne non sono state riscontrate le criticità ambientali richiamate dall’esposto dell’associazione ambientalista, in particolare non è emersa la presenza massiccia di fanghi e melma con cementificazione dell’alveo nel tratto di fiume a valle dell’impianto rispetto al tratto presente a monte, risultando i due tratti sostanzialmente omogenei. Per una maggiore verifica, è stato fatto un campionamento anche a circa 3 chilometri, a valle dell’impianto incriminato, al ponte della Statale 398, ed anche qui non è stata rilevata la presenza anomala di sedimenti fini. Entrambe le stazioni di campionamento sono risultate infatti appartenere alla II classe di qualità Ibe definita come «ambiente con moderati sintomi di alterazione» .