Home Cosvig “Monte Oliveto, stop al solare”

“Monte Oliveto, stop al solare”

428
0
CONDIVIDI
Italia Nostra contro il progetto di realizzare un impianto fotovoltaico in un terreno agricolo di proprietà dei monaci dell’abbazia di Monte Oliveto.

Fonte: Corriere di Siena

Autore:

Continua a far discutere la decisione dei monaci di Monte Oliveto di realizzare un impianto fotovoltaico. Dopo aver criticato per primi la scelta dei religiosi, la sezione senese di Italia Nostra torna sulla vicenda.
"Il 14 gennaio il Corriere di Siena ha dedicato un’intera pagina al progetto di realizzazione di un impianto fotovoltaico nelle Crete senesi, nel comune di Asciano, in un terreno agricolo di proprietà dei monaci dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore.
Italia Nostra, con un articolo pubblicato dallo stesso Corriere di Siena in data 29 dicembre 2011, aveva già espresso tutta la sua contrarietà a tale progetto, e non per un "paradosso di eccesso di scrupolo ambientalista", come riportato nell’ articolo, ma perché il progetto non è affatto ambientalista, sia perché deturpa il paesaggio, sia perché consuma terreno agricolo di pregio. A tale proposito, il 31 dicembre 2011, sul Sole 24 Ore è stata pubblicata una netta presa di posizione dell’attuale Ministro delle politiche agricole sull’uso e l’abuso delle energie rinnovabili in agricoltura: "serve una immediata inversione di tendenza, distinguendo tra le iniziative buone quelle che non lo sono". Il fotovoltaico "sottrae superfici destinate a produrre beni alimentari…. Stop agli incentivi". Ciò premesso, ci sia consentito di esprimere altre due considerazioni, maturate proprio dopo aver letto, nel citato articolo del 14 gennaio, quanto dichiarato dal padre economo della Congregazione Benedettina Olivetana". "La prima considerazione – continua Lucilla Tozzi, presidente della sezione senese di Italia Nostra – è la seguente: il padre sostiene che i permessi sono regolari. Considerato che il permesso necessario per l’esecuzione dell’impianto è l’Autorizzazione unica, di competenza della Provincia di Siena, e che tale autorizzazione non è stata ancora rilasciata, ci chiediamo come si possa asserire che i permessi "sono tutti regolari". Inoltre, quando si afferma che la Congregazione ha "subito" un lungo iter per aver i permessi, ci sembra che il verbo "subire" non sia qui usato opportunamente, visto che si è trattato di istruire una pratica, uguale per tutti i comuni mortali. La seconda considerazione attiene invece alle finalità che la legge regionale individua per l’ammissibilità degli impianti fotovoltaici nei terreni agricoli. La norma sancisce con estrema chiarezza che la realizzazione di impianti a terra è possibile soltanto se finalizzata a supportare l’attività agricola; non certo allo scopo di finanziare la "manutenzione ordinaria e straordinaria del complesso" monastico, come il padre economo della Congregazione ha dichiarato alla stampa.
La conservazione dell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore è di straordinaria importanza e merita tutte le nostre attenzioni; il complesso monastico appartiene al patrimonio artistico, storico e culturale, nazionale e del mondo intero. Tuttavia, l’obiettivo della legge regionale sul fotovoltaico è ben diverso da quello di favorire investimenti "su ciò che può produrre reddito", sia pure al fine encomiabile di finanziare la manutenzione a la conservazione del complesso Olivetano. Siamo convinti che le affermazioni del padre economo si pongano in diretto contrasto con gli obiettivi della legge regionale e che rendano inapplicabile, in quanto illegittima, la citata Autorizzazione Unica da parte della Provincia di Siena".