Appena conclusa nel capoluogo lombardo la grande kermesse dedicata alle energie rinnovabili, con Greenergy Expo, EnerSolar+, PV Technology e Invex, è stato inaugurato Milano zero, un progetto che prevede la realizzazione di un complesso su cinquanta mila metri quadri a emissioni zero, di cui è partner il Politecnico.
Dei 50mila metri quadri di Milano zero, situato a poca distanza dall’aeroporto di Linate, 40mila saranno occupati da uffici e su 10mila sorgerà un hotel. La particolarità sta tutto nell’uso efficiente dell’energia, che sarà prodotta da risorse rinnovabili.
«Per il funzionamento del complesso – ha spiegato Renato Ferrari, dello studio di architettura Fz, ideatore del progetto – useremo la geotermia e l’energia prodotta da pannelli solari. Gli edifici saranno così realizzati in modo da poter ricevere la massima valutazione Platinum secondo lo standard Leed, il sistema di certificazione ambientale per gli edifici più diffuso al mondo originario dagli Stati Uniti».
I numeri sono di tutto rispetto: 6.500 mq di pannelli fotovoltaici; 960mila kWh di energia prodotta di cui 900mila per il centro; due pozzi geotermici a 35-40 metri di profondità; 20 centimetri di coibentazione negli edifici; 190mila kg di emissioni di Co2 in atmosfera evitate ogni anno «pari – secondo l’esempio fornito dallo stesso progettista – a una Porsche che percorre un milione di chilometri».
Sulla sommità di tutti gli edifici saranno poi realizzati giardini pensili per un totale di 9.250 metri quadrati.
«Fiore all’occhiello di MilanoZero – promette Ferrari – sarà anche il complesso alberghiero, il primo in Italia con una filosofia di classe A, una struttura high-tech strategicamente pensata per accogliere anche il flusso esterno del vicino aeroporto».
Di fronte all’entrata di Milano zero, dove sono previste colonnine di ricarica elettrica per tutti i mezzi privati, anche la fermata della nuova linea metropolitana 4.
Un progetto che sembra ben collocarsi nel percorso che dal governo regionale dichiarano aver intrapreso e che punta a fare della Lombardia la punta più avanzata dell’innovazione tecnologica sostenibile in Italia.
«In Lombardia le tecnologie di punta e lo sviluppo sono di casa» – aveva, infatti, sottolineato Alberto Cavalli, sottosegretario all’innovazione, ricerca, università della Regione Lombardia all’inaugurazione di Greenergy expo che si è svolta alla fiera Milano Rho dal 17 al 19 novembre scorso.
Un impegno confermato anche dagli 80 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione per sostenere progetti di ricerca e sviluppo, che hanno già dato i loro frutti.
«Circa 40.000 sono, infatti, – ha indicato Cavalli- gli addetti del settore ricerca e sviluppo attivi sul territorio regionale e circa il 40% dei brevetti italiani depositati presso l’Ufficio brevetti europeo negli ultimi 10 anni proviene dalla Lombardia».
Un contesto favorevole, quindi, quello in cui si è svolta Greenergy Expo – Produrre energia risparmiando il Pianeta – il grande salone dedicato alle energie rinnovabili (geotermia, biomasse, pellet, biogas e cogenerazione, mini-idroelettrico, energia verde, biocarburanti, mobilità sostenibile), organizzato da Artenergy Publishing e Fiera Milano Rassegne.
In contemporanea, anche gli eventi EnerSolar+, PV Tech e Invex, dedicati alle filiere delle energie rinnovabili e all’efficienza energetica, cui hanno partecipato più di 400 espositori e dove erano rappresentati 13 Paesi esteri.
Una manifestazione che si è affermata come uno dei principali appuntamenti europei per le aziende del settore che hanno presentato le più innovative soluzioni sviluppate in questo campo.
«Avere una serie di manifestazioni integrate a filiera- ha sottolineato il presidente di Fiera Milano, Michele Perini – rappresenta un valore perché danno una più forte percezione del processo d’innovazione in atto.»
Un richiamo all’efficacia del modello lombardo come chiave per il rilancio industriale del Paese, nell’attuale difficile congiuntura economica, è stato fatto anche da Luciano Martucci, Consigliere Incaricato Ricerca e Innovazione di Assolombarda. «Spingere sull’innovazione è la strada indicata anche dall’Europa per superare le difficoltà generate dalla crisi – ha commentato Martucci -. Questo processo è realizzabile, ma occorre un nuovo approccio, un vero e proprio ecosistema dell’innovazione con al centro l’impresa e intorno il mondo dell’università e della ricerca.»
Senza dimenticare che – ha aggiunto Martucci «fondamentale è poi il sostegno della finanza, che facilitando il reperimento dei capitali deve favorire lo sviluppo di questo processo.»