Il Presidente del Consiglio Regionale spiega perché difendere la produzione energetica geotermica è importante per tutta la Toscana
Natura e patrimonio umano sono le “energie positive” che anima il nuovo numero di eXL, il magazine nato su iniziativa della Camera di Commercio di Pisa e dell’Unione Industriale pisana, che attraverso voci autorevoli che spaziano da Enel Green Power al CNR pisano esplora le potenzialità legate a una fonte rinnovabile come la geotermia.
Attualmente dalla Toscana dal cuore caldo arrivano circa 6 miliardi di KWh, in grado di soddisfare quasi il 30% del fabbisogno elettrico regionale, e calore utile a riscaldare circa 10mila utenti residenziali nonché aziende dei territori geotermici (circa 30 ettari di serre, caseifici ed un’importante filiera agricolimentare), oltre a sostenere flussi turistici sempre più importanti e non solo nel settore termale.
Ma come spiega bene il CNR, le possibilità di diversificazione economica legate alla geotermia sono innumerevoli: importanti temi allo studio a livello internazionale, ad esempio, vertono sull’estrazione e utilizzo del litio e di altri elementi o composti chimici eventualmente presenti in fluidi geotermici, oppure sull’impiego delle risorse geotermiche per altri usi rispetto a quelli tradizionali, come il sequestro mineralogico di CO2 in serbatoi geotermici ed il riutilizzo della CO2 geotermica – prodotta naturalmente nel sottosuolo, e non derivante da processi di combustione – purificandola e rendendola idonea a vari processi commerciali.
È dunque possibile quanto auspicabile un approccio alla geotermia molto ampio, ma già oggi questa fonte rinnovabile rappresenta una leva sviluppo sostenibile che va ben oltre i soli confini dei Comuni geotermici ma interessa (almeno) tutta la Toscana.
«La pandemia COVID-19 ci sta insegnando che il nostro futuro non potrà che basarsi su una crescita sostenibile in cui il principio della rinnovabilità di fonti e materiali prevalga sull’uso di materie finite. Per questo motivo – argomenta il presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Antonio Mazzeo – la battaglia politica in difesa della geotermia è una battaglia per il lavoro, lo sviluppo, ma anche per l’ambiente. Difendere la produzione energetica geotermica infatti non significa solo sostenere un settore che nella Val di Cecina è composto da 40 imprese e oltre 1.500 posti di lavoro (mentre allargando lo sguardo a tutta la Toscana si arriva a una stima di oltre 4mila persone coinvolte, ndr), ma anche aiutare l’affermazione del principio di crescita ecocompatibile in tutta la Toscana che dalla geotermia ottiene oltre il 30% del proprio fabbisogno energetico (elettrico, ndr). Vuol dire che quel 30% che usano le nostre imprese e le nostre famiglie è il prodotto di centrali energetiche alimentate non da fonti non rinnovabili e inquinanti, come petrolio, metano o carbone, ma da una fonte più pulita e sostenibile. Infatti la geotermia è sì una fonte rinnovabile, come eolico e fotovoltaico (come riconosce la stessa convenzione di Kyoto), ma mentre queste ultime due dipendono dalle condizioni climatiche esterne e quindi non producono energia in mancanza di sole, di vento, la geotermia ha una produzione costante per tutto l’anno. Ecco perché difendere la geotermia significa difendere sia il lavoro che l’ambiente».