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Marras: «La geotermia è risorsa strategica, regole per lo sviluppo»

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«A breve norme sulla conferenza di co-pianificazione, Regione e Comuni valuteranno insieme la fattibilità delle opere, i territori avranno maggiore voce»

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

«La geotermia è una risorsa strategica, sia dal punto di vista energetico che da quello economico, ma dobbiamo porre dei punti fermi che ne regolino lo sviluppo tutelando cittadini e ambiente». Leonardo Marras, capogruppo Pd in Consiglio regionale, è tornato a ribadire la propria posizione in merito allo sviluppo della risorsa geotermica sul territorio nel corso di un incontro con la stampa, parlando dei progetti attivi sul nostro territorio e dello sviluppo di questa «importante risorsa».
La Regione Toscana – ha specificato Marras – ha accolto le indicazioni contenute nella risoluzione approvando le Disposizioni in materia di geotermia: linee guida che definiscono la quantità di pozzi esplorativi necessari al raggiungimento della quota energetica (Burden Sharing) prevista dagli accordi nazionali e comunitari e individuano i criteri per l’autorizzazione alla perforazione dei pozzi.
«È fondamentale –ha sottolineato il capogruppo PD in Consiglio Regionale–  garantire l’affidabilità del soggetto che presenta i progetti -prosegue Marras–, infatti, nelle determinazioni della Giunta si parla chiaramente di necessità di esaminare preventivamente le capacità di cui sono in possesso gli operatori. Uno dei vincoli per il rilascio del permesso di ricerca è la presentazione di una fidejussione in proporzione al valore delle opere di recupero ambientale previste a seguito delle attività. Allo stesso modo è indispensabile investire nella ricerca per mantenere alto il livello delle tecnologie utilizzate e diminuire sempre di più l’impatto ambientale degli impianti, come prevede l’Accordo Generale sulla Geotermia sottoscritto da Enel e Regione Toscana. Un altro protocollo importante che merita di essere citato se si parla di ricerca è quello della Rete Geotermica, un insieme di imprese che hanno sottoscritto con la Regione la volontà ad investire nella tecnologia a ciclo binario impegnandosi a garantire il costante sviluppo tecnologico».
In attesa che dal governo nazionale arrivino le attese linee guida per lo sviluppo della risorsa geotermica a livello nazionale, in Regione il confronto normativo continua ad andare avanti. «Ci sono condizioni da cui non si può prescindere: la garanzia degli operatori, l’investimento nella ricerca, la tutela del paesaggio e allo stesso tempo ci sono buone pratiche ambientali come l’uso della bassa entalpia a cui dobbiamo guardare con favore. In queste settimane –specifica Marras– stiamo lavorando insieme all’assessore Ceccarelli alla modifica della legge 65 che normerà, tra le altre cose, la conferenza di co-pianificazione, ovvero Regione e Comuni valuteranno insieme la fattibilità delle opere, i territori avranno maggiore voce attraverso i loro sindaci, proprio come auspicavamo nel nostro atto».
Del resto, nel PAER (Piano Ambientale ed Energetico Regionale), approvato a febbraio 2015, si parla chiaramente dello sviluppo della geotermia sul monte Amiata: “l’ulteriore sviluppo della geotermia in Toscana, potrà avvenire solo a condizione di assicurare un impatto ambientale complessivo migliore di quello già garantito con le ultime autorizzazioni uniche rilasciate in materia. Ciò vale in particolare per il territorio dell’Amiata dove il riassetto della concessione di Piancastagnaio e la nuova centrale denominata Bagnore 4, hanno portato la potenza complessivamente installata attorno ai 100 MW fissando un punto di equilibrio tra lo sfruttamento della risorsa con le tecnologie oggi impiegate e la vocazione socio economica dei territori”.
«La limitazione posta nel PAER –spiega ancora Marras– si riferisce allo sviluppo di centrali ad alta entalpia, mentre i molteplici progetti di perforazione riguardano la ricerca per lo sviluppo di impianti a media entalpia, che sono sì meno invasive, ma non per questo realizzabili ovunque». «Sì alla geotermia –ha concluso Marras– ma con precise condizioni a tutela dell’ambiente, dei cittadini e dello sviluppo sostenibile».