Home Cosvig Manovra su più fronti per consumi responsabili

Manovra su più fronti per consumi responsabili

346
0
CONDIVIDI

INTERVISTA ad
Alberto Biancardi Autorità per l’energia

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: R.Ca.

Ha un ruolo di primo piano nel settore dell’efficienza energetica, e non solo dal punto di vista regolatorio e della vigilanza. «Promuovere l’uso efficiente dell’energia è nel nostro Dna – spiega Alberto Biancardi, componente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg) – ed è un obiettivo prioritario anche perché previsto dalla nostra legge istitutiva. Per otto anni, dal 2005 al 2012 abbiamo avuto un ruolo diretto, di regolazione e gestione del meccanismo dei titoli di efficienza energetica, i cosiddetti "certificati bianchi" che hanno consentito di risparmiare circa 15 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Tep), quasi l’1,4% dei consumi energetici nazionali. Tutto ciò grazie alla diffusione di tecnologie e sistemi ad alta efficienza energetica – interventi su illuminazione, climatizzazione, produzioni industriali – con costi di incentivazione molto contenuti (meno di 2 centesimi di euro/kWh) e ottime ricadute per il sistema energetico, i consumatori e la nostra economia»
Quali sono le principali e le più recenti iniziative avviate dall’Autorità per promuovere l’efficienza energetica?
Dal 2013, il meccanismo dei certificati bianchi è stato trasferito ad altri soggetti, ma l’Autorità continua ad operare come "motore" per l’innovazione tecnologica e l’efficienza.
Ad esempio, promuovendo la concorrenza nel mercato retail – inclusa l’offerta di servizi energy – o progetti pilota per lo sviluppo di smart grid o di contatori "intelligenti" multiservizio, in grado di telegestire contemporaneamente la misura di gas, luce, acqua e di dare informazioni sui comportamenti di consumo .
Nonostante l’attenzione al tema dell’efficienza energetica, la bolletta energetica di famiglie e imprese in Italia resta sempre troppo alta rispetto a quella di altri Paesi. Perché?
Principalmente, nel caso dell’energia elettrica, perché scontiamo un mix di fonti produttive differente da quello degli altri Paesi più avanzati. In Italia, inoltre, vi è una forte incidenza degli oneri fiscali e parafiscali che può arrivare a rappresentare il 50% del prezzo finale.
Ma ci sono anche segnali positivi. Ad esempio, nel gas la bolletta in Italia nel corso del 2013 è diminuita dell’8% riallineando tendenzalmente il nostro prezzo con quello europeo.
La formula bioraria ha mostrato i suoi limiti. Così come la liberalizzazione del mercato energetico, con i prezzi liberalizzati talvolta meno convenienti rispetto alle tariffe vincolate. Ora la riforma del sistema gas, partita in via definitiva proprio a inizio a ottobre, dovrebbe dare qualche risparmio. In che modo?
Le biorarie sono state formulate in un momento in cui non era atteso un flusso così ingente, nel breve periodo, di produzione delle nuove tecnologie rinnovabili e il conseguente cambiamento dei prezzi di mercato nelle ore di punta quando vi è maggiore disponibilità di energia solare. Le biorarie non erano e non sono uno strumento errato; semplicemente riflettono i prezzi espressi dal mercato sottostante. Inoltre, va sottolineato che la principale loro funzione non è far risparmiare, bensì rendere più reattivo il comportamento del consumatore al variare del prezzo dell’energia. Relativamente alla riforma gas dal 1° ottobre, il metodo di aggiornamento consente di riflettere in modo puntuale il prezzo della materia prima nel momento in cui viene consumata. Una svolta fondamentale, perché le quotazioni del gas vengono svincolate dai contratti di lungo periodo indicizzati ai prodotti petroliferi.
E sul fronte dell’elettricità ci sono misure di riforma di sistema in vista?
Stiamo valutando se ed in che modo modificare il mercato di dispacciamento, anche sulle reti di distribuzione. Questo per consentire una migliore gestione dell’inserimento delle nuove tecnologie di produzione e di consumo. Stiamo anche operando affinché il nostro mercato sia completamente coordinato con quello degli altri paesi dell’Unione Europea. Il c.d. market coupling è un lavoro che l’Italia si è impegnata a completare entro il 2014. Infine intendiamo modificare le strutture delle tariffe elettriche (D2, D3) al fine di eliminare, o per lo meno ridurre, le distorsioni che ostacolano una maggiore diffusione delle nuove tecnologie soprattutto presso i piccoli consumatori.