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L’Ue finanzia i progetti dimostrativi per la cattura di CO2 e quelli relativi a tecnologie innovative per le energie rinnovabili

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L’Ue ha definito i criteri e le misure per il finanziamento di progetti dimostrativi su scala commerciale mirati alla cattura e allo stoccaggio geologico della CO2 in modo ambientalmente sicuro, e di quelli relativi a tecnologie innovative per le energie rinnovabili nell’ambito del sistema di scambio delle quote di emissioni dei gas a effetto serra nella Comunità. E lo fa attraverso la decisione pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea di sabato scorso.

Fonte: Greenreport

Autore: Eleonora Santucci

 

Il finanziamento stanziato non costituisce parte del bilancio generale dell’Unione europea, ma dal nostro punto di vista sottolineiamo che siamo ancora in una fase sperimentale, dove i progetti, appunto, sono di carattete "dimostrativo". Il finanziamento che può essere abbinato a quello derivate da altri strumenti, compresi i fondi strutturali e di coesione e il programma energetico europeo per la ripresa (Eepr) e a quelli nel quadro del meccanismo di finanziamento dei prestiti con condivisione del rischio (Rsff) istituito dall’Unione e dalla Banca europea per gli investimenti (Bei).

Il finanziamento è fissato al 50% dei costi pertinenti, purché l’importo totale del finanziamento non superi il limite del 15% delle quote disponibili complessive, nel qual caso il finanziamento è limitato al 15% delle quote complessive. E dovrebbe essere complementare a un ingente finanziamento da parte del gestore.

I fondi disponibili derivanti dai 300 milioni di quote verranno assegnati attraverso due cicli di inviti a presentare proposte per consentire, da una parte, che i progetti maturi ricevano i finanziamenti già nel primo ciclo e, dall’altra parte, per garantire la possibilità di correggere eventuali squilibri tecnici o geografici nel secondo ciclo. E qualora vi sia una concorrenza insufficiente in una particolare sottocategoria di progetti nel primo ciclo, le decisioni di assegnazione in tale sottocategoria saranno posticipate al secondo ciclo per massimizzare l’impiego dei fondi disposti.

Comunque sia, il finanziamento è riservato a progetti che si avvalgono di tecnologie innovative non già disponibili su scala commerciale, ma sufficientemente avanzate per una dimostrazione su scala precommerciale. Le tecnologie devono avere ragionevoli prospettive di riuscita – considerando il fatto che i rischi tecnologici sono inevitabili – , devono possedere un elevato potenziale di riproducibilità e offrire quindi prospettive significative per una riduzione economicamente efficace del CO2 sia a livello di Unione, sia globale. Per questo sono ammissibili al finanziamento solo i progetti che ricadono in specifiche categorie e che soddisfano i requisiti particolari fissati.

Dunque, al fine di assicurare la diversità tecnologica, nel primo ciclo di inviti a presentare proposte verranno finanziati otto progetti dimostrativi Ccs (di cui almeno uno ma non più di tre progetti per ogni categoria di progetto, almeno tre con stoccaggio in giacimenti di idrocarburi e almeno tre con stoccaggio in acquiferi salini) e un progetto per ciascuna delle sottocategorie di progetto Fer. Per assicurare l’equilibrio geografico, verranno finanziati almeno uno, ma non più di tre progetti per ogni Stato membro. In linea di principio, devono essere selezionati i progetti che soddisfano i requisiti di numero per categoria nella maniera più redditizia. E per garantire che i progetti selezionati siano operativi come previsto e che i fondi siano impiegati efficacemente, le decisioni di assegnazione devono essere subordinate al rilascio di tutte le autorizzazioni nazionali necessarie, conformemente ai rispettivi requisiti fissati nel diritto dell’Unione europea, e le decisioni finali di investimento devono essere adottate dai promotori, entro un periodo di tempo predefinito dall’adozione delle decisioni di assegnazione.

L’istituzione di un programma dimostrativo UE che promuova i migliori progetti possibili riguardanti un ampio spettro di tecnologie in zone geograficamente equilibrate sul territorio degli Stati membri, comprese le zone economiche esclusive e le piattaforme continentali, non può essere realizzato in maniera soddisfacente se i progetti sono selezionati a livello nazionale. E’ per questo che la selezione deve avvenire a livello dell’Unione, ma gli Stati membri saranno responsabili della raccolta delle domande di finanziamento dai promotori e della valutazione dei progetti sulla base dei criteri di ammissibilità stabiliti dall’Ue. Poiché i progetti finanziati saranno per la maggior parte cofinanziati dagli Stati membri, questi ultimi avranno anche la possibilità di decidere quali progetti desiderano promuovere e quali domande intendono sottoporre alla procedura di selezione dell’Unione.