Con queste parole Antonio Loia, responsabile dipartimento Enti locali, interviene sull’uso della risorsa geotermica in provincia di Siena, prendendo come spunto la ricerca epidemiologica dell’Agenzia regionale della sanità condotta sulle popolazioni del bacino geotermico toscano e presentata, nei giorni scorsi, a Firenze.
La geotermia è un tassello importante del mosaico delle rinnovabili. “La produzione di energie rinnovabili – continua Loia – è una delle strade scelte dalla Provincia per rilanciare lo sviluppo del nostro territorio, cercando anche di attrarre investimenti e risorse per aziende che vorrebbero operare in questo settore. L’utilizzo della risorsa geotermica è un tassello importante di questo percorso, che va governato tenendo presenti le specificità di tutti i territori. Nel Monte Amiata, per esempio, la gestione di questa risorsa è stata oggetto, in passato, di forti battaglie e anche oggi è un tema molto dibattuto. L’accordo generale stipulato nel 2007 tra il governo Prodi; la Regione Toscana; le province di Grosseto, Siena e Pisa; le cinque Comunità Montane, i quindici Comuni ed Enel Spa, ha consentito di fare passi in avanti importanti verso una gestione sempre più sostenibile della risorsa e, soprattutto, ha ribadito la centralità della salute dei cittadini, della salvaguardia dell’ambiente e dello sviluppo economico”.
Monitorare le emissioni e rilanciare l’uso delle energie rinnovabili. “La ricerca dell’Agenzia regionale della sanità – continua Loia – conferma che l’uso della risorsa geotermica esclude pericoli di inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. Un risultato incoraggiante che ci conferma che stiamo andando sulla giusta strada. L’impegno del Pd sarà finalizzato, da un lato, a vigilare e controllare che tutte le misure per la salvaguardia della salute dei cittadini continuino ad essere messe in atto e, dall’altro, a far crescere filoni di sviluppo basati sull’uso di energie rinnovabili. In questo senso – conclude Loia – chiediamo al governo che venga riconosciuta agli enti locali la possibilità di concedere permessi e garanzie alle comunità locali sull’uso delle risorse geotermiche, cosa oggi resa impossibile dal decreto legislativo 22 del 2010, attraverso il quale l’esecutivo sta compiendo una vera e propria speculazione sulla pelle dei cittadini che vivono in aree geotermiche”.
