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Lo sviluppo della geotermia in Toscana riparte dai teleriscaldamenti

Bravi (CoSviG): «Possiamo creare sviluppo sostenibile e contenere la bolletta energetica, dobbiamo mettere la cittadinanza in condizione di essere motore del cambiamento»

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Bravi (CoSviG): «Possiamo creare sviluppo sostenibile e contenere la bolletta energetica, dobbiamo mettere la cittadinanza in condizione di essere motore del cambiamento»


L’economia circolare alimentata dalla geotermia, con la sua valorizzazione dei cascami termici delle centrali geotermiche nei teleriscaldamenti di 9 Comuni nel cuore della Toscana, è stata la protagonista chiamata a chiudere il IV roadshow tematico che il CTNE ha promosso insieme a CoSviG-DTE2V [link ad altro pezzo GN].

Il sipario sulla site visit conclusiva agli impianti di teleriscaldamento geotermico dei Comuni di Radicondoli (SI), Montieri (GR) e Chiusdino (SI) si è alzato ieri nel Teatro dei Risorti di Radicondoli, dovesono intervenuti per i saluti istituzionali l’assessora regionale all’Ambiente, Monia Monni; il sindaco di Radicondoli, Francesco Guarguaglini; il sindaco di Montieri, Nicola Verruzzi; il presidente del CoSviG, Emiliano Bravi; il responsabile Geotermia Italia di Enel Green Power, Luca Rossini; la responsabile Industrial control Geotermia di Egp, Roberta Bianchi; il direttore generale di Ges, Roberto Amidei.

«La geotermia può assumere un ruolo sempre più strategico non solo per la Toscana ma per l’intero Paese, dove l’indipendenza energetica non è più un tema che può essere trascurato, come mostrano tragicamente le vicende ucraine – ha esordito l’assessora regionale all’Ambiente, MoniaMonni – La Regione è impegnata a supportare tutti i processi di sviluppo della geotermia che portano benessere, si tratta di una risorsa che vogliamo valorizzare; sul tema della salute ha scontato sindromi Nimby e Nimto ma ormai esistono studi approfonditi, a partire dall’indagine InVetta, in grado di stabilire che non vi sono impatti significativi sulla salute derivanti dall’attività geotermoelettrica. Occasioni di confronto come quella di oggi sono importanti perché permettono di migliorare il rapporto di fiducia con la cittadinanza, che deve poter toccare con mano queste infrastrutture e avere a disposizione chiari dati scientifici».

«I relatori che sono intervenuti al workshop scientifico di ieri si sono concentrati su tre concetti fondamentali: economicità, sostenibilità ambientale e sviluppo sociale – ha spiegato Emiliano Bravi, presidente del Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche (CoSviG) – Le reti di teleriscaldamento geotermico rappresentano la leva per poter inseguire questi tre obiettivi, una possibilità maturata grazie all’impegno di amministrazioni che da anni non sospetti hanno creduto nella loro realizzazione. Una visione che oggi dobbiamo continuare a migliorare, per questo con il supporto di Enel stiamo lavorando per ampliare ulteriormente le reti. C’è un gran lavoro da fare, e per riuscirci dobbiamo tenere informato il cittadino, spiegargli che con il teleriscaldamento risparmia in bolletta e crea sviluppo sostenibile. Le Comunità energetiche nascono dal basso, e dunque dobbiamo mettere la cittadinanza in condizione di essere il motore del cambiamento».

«Le nostre sono comunità ricchissime di energia, un fattore chiave nel mondo moderno, e dobbiamo prenderne consapevolezza per poterne fare davvero tesoro – ha dichiarato il sindaco di Radicondoli, Francesco Guarguaglini – Qui il tessuto sociale ha un anima ben viva ma la densità abitativa sul territorio è molto bassa, dunque è importante attrarre nuove famiglie e per farlo servono occasioni di lavoro: la geotermia può essere una leva per lo sviluppo economico anche nell’ambito agroalimentare come nel turismo, e credo che Enel potrebbe svolgere un ruolo determinante ottimizzando i teleriscaldamenti e aiutandoci nell’individuare nuovi partner industriali. Da parte nostra abbiamo due realtà che pensiamo debbano essere potenziate, per rispondere ai bisogni dei Comuni di cui sono espressione: da una parte GES e dall’altra CoSviG, che può essere il motore di uno sviluppo coordinato per i territori geotermici».

«La crisi ucraina ha messo a nudo tutte le debolezze del sistema socioeconomico italiano, frutto di scelte mancate negli ultimi decenni. Non possiamo più perdere tempo, dobbiamo prendere coscienza di cosa può fare la Toscana geotermica per affrontare i problemi nazionali – ha aggiunto il sindaco di Montieri, Nicola Verruzzi – Ora più che mai serve razionalità, se vogliamo mantenere benessere e un certo di stile di vita dobbiamo produrre energia da fonti rinnovabili. Il fatto che negli ultimi anni sullo sviluppo della geotermia siano prevalse le ragioni del “no” ci deve portare a riflettere, perché significa che finora non siamo stati in grado di comunicare al Paese tutto quello che stiamo facendo e che saremo in grado di fare per lo sviluppo sostenibile; perfino nell’immaginario europeo è l’Islanda il Paese della geotermia, mentre l’impiego di questa risorsa rinnovabile è nato qui. Questo è un tema su cui è necessario chiamare al confronto tutto il sistema geotermico toscano».

 

«La geotermia toscana – ha detto Luca Rossini, responsabile Geotermia Italia Enel Green Power – è una risorsa fondamentale per la transizione ecologica, perché a livello regionale copre il 30% del fabbisogno elettrico e rappresenta il 70% della produzione da fonte rinnovabile. Dal punto di vista termico, i teleriscaldamenti geotermici fanno risparmiare oltre il 40% agli utenti finali rispetto ai riscaldamenti tradizionali, con punte del 90% per le forniture industriali e per quelle residenziali più vicine agli impianti, e portano benefici ambientali perché evitano l’utilizzo di fonti fossili: stiamo lavorando insieme alle Istituzioni per portare il teleriscaldamento in altri Comuni geotermici, con l’obiettivo di valorizzare al meglio questa risorsa rinnovabile e favorire le ricadute economiche, sociali e ambientali sui territori».