Un anno fa sono stati presentati i risultati dello studio epidemiologico effettuato dall’Azienda Regionale della Sanità sulle popolazioni dei bacini geotermici dell’Amiata e di Larderello e da pochi giorni la Giunta regionale Toscana ha approvato una delibera che tiene fede agli impegni assunti per approfondire quanto emergeva dallo studio.
La delibera approvata destina, infatti, 150 mila euro per azioni volte a migliorare la salute dei cittadini residenti sull’Amiata, azioni che dovranno essere gestite dalle due Asl competenti.
L’impegno preso dalla Regione era quello di sostenere economicamente gli approfondimenti necessari su alcune patologie emerse e il rafforzamento delle azioni di prevenzione per le patologie riscontrate in eccesso rispetto alle attese.
La sintesi dello studio dell’Ars evidenziava, infatti, che: “L’insieme dei dati sanitari dell’area Sud (quella amiatina ndr) conferma che le poche problematiche riscontrate nell’area geotermica totale si polarizzano maggiormente in questo comparto geografico. L’eccesso di mortalità generale limitato ai maschi, il suo trend temporale in diminuzione coerente con il dato regionale, così come le differenze di genere negli eccessi per alcune cause di morte od ospedalizzazione, talvolta anche con rischi in direzione opposta, orientano decisamente ad ipotizzare che nel determinismo di queste condizioni siano in gioco fattori personali piuttosto che ambientali. Comunque, la presenza di alcuni eccessi di malattie respiratorie acute e di malattie renali, suggeriscono la necessità di elaborare un piano di interventi di miglioramenti sanitari e ulteriori più approfondite rilevazioni sul campo.”
Quindi se anche non si riscontravano problematiche di salute da ricondurre alla presenza dell’attività geotermica, nell’area dell’Amiata sono stati rilevati comunque dei fattori da tenere sotto osservazione e patologie da prevenire con azioni di vario genere, da affidare alla medicina di base.
Azioni che si prevede di svolgere nelle due aree, senese e grossetana, dell’Amiata con la regia delle Società della Salute delle rispettive zone, e con la collaborazione dei medici di base, delle Asl, dell’Ars e del CNR.
“Gli eccessi di mortalità ed ospedalizzazione per le poche cause riscontrate nell’area geotermica -si legge nel rapporto di sintesi dei risultati dello studio-emergono dal confronto con lo stato di salute dei residenti in ambiti geografici della regione toscana, la quale gode di per sé di un’aspettativa di vita tra le più elevate a livello nazionale ed internazionale”.
Dunque problemi che si rendono visibili dal confronto con altre zone toscane con bassa mortalità ed incidenza di malattie.
“Dello stesso significato –si legge ancora nello studio- sono le criticità sanitarie riscontrate nell’area geotermica amiatina, con un eccesso significativo di mortalità generale nei soli maschi (+13%), che risente della mortalità per malattie respiratorie, per alcuni tipi di tumore, tra cui quello dello stomaco, e per malattie infettive. Quasi nessun problema sanitario emerge, invece, per l’area geotermica pisana, dove peraltro si concentra il maggior volume di attività degli impianti dell’intera area geotermica“.
«Vogliamo capire meglio perché si verificano questi eccessi» aveva spiegato a luglio a Geotermia News Francesco Cipriani, allora Coordinatore dell’Osservatorio di Epidemiologia di Ars e adesso Direttore dell’Agenzia.
Per fare questo approfondimento d’indagine spiegava Cipriani, sarà necessario andare «a riguardare le cartelle cliniche dei casi in cui si sono rilevate queste patologie sull’amiata senese e, con l’aiuto dei medici di base, ricostruiremo il quadro sanitario e la storia individuale di questi soggetti».
L’obiettivo è quello di verificare « se esistono dei minimi comuni denominatori tra le storie dei soggetti affetti da queste patologie -ci spiegava Cipriani- per capire meglio gli eccessi rilevati. Faremo anche una verifica sulle modalità di codifica delle patologie».
Il ruolo fondamentale dei medici di base sarà anche nella ricostruzione «di alcune storie cliniche individuali e delle abitudini di vita del passato delle persone affette dalle patologie risultate in eccesso».
Lo studio condotto dall’Ars sarà quindi ampliato e completato, includendo anche quegli aspetti la cui analisi necessita della stretta collaborazione di coloro che operano sul territorio.
Così come verranno approfondite le conoscenze degli stili di vita di campioni di popolazione, per verificare meglio l’ipotesi -espressa nelle conclusioni dello studio epidemiologico- che alcuni eccessi di patologie riscontrati possano essere attribuibili proprio a questo fattore.
«Questa ulteriore valutazione –ci aveva detto Cipriani- dovrebbe riguardare le abitudini di vita soprattutto del passato e –se possibile– sarà effettuata in territori con e senza attività geotermica», evidenziando che il grado di approfondimento sarebbe dipeso dalle risorse economiche che sarebbero state rese disponibili.
“Il riscontro di minori problemi sanitari proprio nelle aree dove maggiore è la potenza produttiva degli impianti geotermici -si legge, infatti, nel rapporto di sintesi dei risultati dello studio- suggerisce un ruolo sui rischi rilevati più importante per i fattori sociali, occupazionali e degli stili di vita rispetto a quelli ambientali eventualmente indotti dall’attività geotermica».