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Lo scienziato assicura: «Bagnore 4 è ok»

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Roland Horne è tra i massimi esperti mondiali di geotermia: «Centrali così si realizzano anche in Usa»

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Autore: Fiora Bonelli

La costruzione, a Santa Fiora, di Bagnore 4, la nuova centrale geotermica, riaccende le ire dei comitati ambientalisti che la geotermia proprio non la vogliono. Altri, invece (Sel, ad esempio) invocano il ciclo binario al posto del flash. Il professor Roland Horne, presidente dell’International Geothermale Agency, la più grande istituzione mondiale della geotermia, esprime invece un autorevolissimo e lusinghiero giudizio sulle tecnologie usate per Bagnore 4 e smentisce i comitati, secondo i quali in America impianti come quello di Bagnore 4 sarebbero vietati. Enel Green Power, sul Monte Amiata, sta costruendo una Centrale da 40 MW con tecnologia a vapori di flash. Alcuni considerano questa tecnologia obsoleta e inquinante e propongono il ciclo binario. Lei che ne pensa? «La tecnologia a vapori di flash non è obsoleta così come non è innovativa quella a ciclo binario: entrambe sono sperimentate e utilizzate nel mondo da molti anni e sono da considerarsi “environmental friendly”. L’utilizzo della tecnologia è legata al tipo di fluido e non si può decidere a priori. I fluidi amiatini e toscani sono ad alta entalpia e contengono alcuni gas incondensabili tali da non rendere applicabile proficuamente il ciclo binario». In che senso “non applicabile proficuamente”? Si tratta di fare maggiore investimenti e avere impianti meno efficienti? «No, è solo un problema impiantistico: utilizzando il ciclo binario, a parità di potenza, aumenta il suolo occupato e l’impatto acustico, e, nel caso italiano, si dovrebbero comunque emettere in atmosfera questi gas per cui non si avrebbe alcun beneficio. Sotto i 180º C di temperatura sono applicabili tecnologie binarie, mentre sopra i 200º C gli impianti flash». Secondo i comitati locali a dimostrare che questa tecnologia è obsoleta è il fatto che essa è vietata in Paesi come gli Usa. «Non è assolutamente vero. Negli Stati Uniti non solo la legislazione permette di esercire questo tipo di impianti ma ne incentiva l’attività. Non sono quindi vietati. Un nuovo impianto di questo tipo è stato costruito a Bottle Rock (The Geysers) da 55 MW ed uno da 200 Mw è in costruzione a Salton Sea. Nessun divieto. Anzi». Anzi? «Gli impianti, che nel mondo utilizzano la tecnologia a vapore di flash, producono oltre 61mila Gwh quindi oltre il 90% dell’energia elettrica totale da fonte geotermica; quelli a ciclo binario il 10% del totale, pari a circa 6300 Gwh». Enel Green Power ha dotato le centrali di filtri particolari e a Bagnore 4 è previsto anche un abbattitore di ammoniaca. Che garanzie sono? «Ho presentato una memoria a una recente conferenza in Islanda. L’innovazione per la pulizia dei fluidi geotermici emessi in atmosfera è stata notevole e in questo senso gli impianti Amis, come quelli di Bagnore 4, sono all’avanguardia. In molti Paesi del mondo le emissioni degli impianti geotermici sono considerate emissioni naturali e pertanto non sono prescritti impianti di abbattimento. Da questo punto di vista in Italia e in Toscana esistono regole ancora più restrittive di quelle adottate negli Usa». Quindi Bagnore 4 può considerarsi una centrale affidabile dal punto di vista ambientale e tecnologico? «Certamente. E mi risulta che tutti gli impianti Enel Green Power nel mondo utilizzino lo “state-of- art technology”».

 

 

Fiora Bonelli