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L’Irlanda punta sulla geotermia per raggiungere gli obiettivi Ue sulle rinnovabili

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Entro il 2020 il mix energetico del Paese dovrà raggiungere una quota del 16% da fonti rinnovabili. Attualmente assestata all’8,6%, la geotermia potrebbe fare la differenza.

Fonte: GeotermiaNews.it

Autore: Redazione

In una ricerca lanciata dal Geological Survey of Ireland durante la conferenza della Geothermal Association of Ireland –tenutasi all’interno dell’Energy Show 2016– è stata valutata la potenzialità dell’energia geotermica racchiusa nel sottosuolo del paese, e la sua possibile utilizzazione per il raggiungimento degli obiettivi in fatto di rinnovabili delineati per l’Irlanda in sede europea: entro il 2020, infatti, l’isola dovrà ricavare da fonti rinnovabili il 16% degli usi finali dell’energia (splittato in un 10% per il totale del settore dei trasporti, il 12% per il calore, e il 10% per l’elettricità).

Nonostante alla meta manchino ormai soltanto 4 anni, ad oggi l’Irlanda ha completato poco più della metà del proprio percorso, fermandosi all’8,6% dei propri consumi energetici lordi coperto da rinnovabili. Il raggiungimento dell’obiettivo potrebbe tuttavia essere dietro l’angolo. O meglio, sotto i piedi degli irlandesi.

«L’Irlanda –ha argomentato Ric Pasquali, presidente della Geothermal Association of Ireland– ha nella propria disponibilità un’eccellente presenza di geotermia superficiale che, accoppiata con la tecnologia delle pompe di calore, può essere utilizzata per il riscaldamento, per il raffreddamento termico e per la produzione di acqua calda».

Non solo. Come sottolineano anche alcune testate locali, la geotermia presenta un’efficienza energetica più elevata rispetto a qualsiasi altra rinnovabile, è disponibile 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana, e non dipende dalle variabili meteorologiche. Può essere utilizzata per riscaldare o raffrescare le case, per alimentare reti di teleriscaldamento o generare elettricità. Una possibilità da mettere a frutto, ma che per potersi concretizzare ha bisogno di una regia chiara. «Nuove politiche e misure di sensibilizzazione –conclude Pasquali– sono evidentemente necessarie».