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L’industria geotermica: situazione attuale e prospettive

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Fonte: DailyEnmoveme.com

Autore: Felice Lucia

Nel panorama nazionale delle energie rinnovabili la fonte geotermica occupa un ruolo marginale, contribuendo solo al 6% dell’elettricità “verde” complessivamente prodotta (pari a 5.591 GWh nel 2012). Ciononostante a livello internazionale il nostro Paese, con una potenza installata di 875 mWe1, si posiziona tra i top countries nella generazione geotermoelettrica (in 5° posizione nel ranking mondiale con una quota di mercato dell’8% nel 2012), oltre a rappresentare il principale produttore europeo. Con un fatturato di € 630 mln nel 2011, l’Italia realizza circa il 13% del giro d’affari prodotto dall’industria geotermica europea, fornendo occupazione a oltre 6.000 persone.

Tutti gli impianti geotermici in funzione sul territorio nazionale (di proprietà e gestiti da Enel Green Power) sono localizzati in Toscana nelle aree di Larderello, Travale e Monte Amiata; si tratta di 33 strutture, per una capacità installata di 772 MW netti.

Il sito di Larderello rappresenta uno dei cinque complessi geotermici più grandi al mondo, con una potenza di oltre 590 MW e una produzione elettrica di quasi 4.000 GWh. In prospettiva è prevista la realizzazione di due nuovi progetti (presentati all’asta e ai registri), sempre in Toscana: uno a Grosseto di 39,6 MW e uno a Pisa di 17,1 MW. Lo sfruttamento dell’energia geotermica per la generazione elettrica è previsto crescere nei prossimi anni, sotto la spinta dell’applicazione di tecnologie innovative, quali la diffusione di nuovi impianti avanzati a ciclo binario, che consentono di sfruttare per la produzione di elettricità anche risorse geotermiche a media temperatura (80-180 °C), fi nora considerate solo per usi termici o idrotermali. Anche l’utilizzo diretto (non elettrico) del calore geotermico a bassa-media temperatura presenta ampi margini di espansione, soprattutto nell’ambito del riscaldamento/climatizzazione domestica di piccole e medie utenze e del teleriscaldamento urbano, nonché in campo industriale e agricolo. In generale, mentre la geotermia ad alta e media temperatura resta una fonte energetica limitata a specifi ci contesti territoriali, la geotermia a bassa temperatura non ha limiti geografi ci, essendo presente nella maggior parte dei territori ad una profondità media di 5 km. Per tali ragioni in Italia è cresciuto l’interesse verso il settore, testimoniato dall’elevato numero di istanze (in totale 120) di esplorazione del suolo per la ricerca di risorse geotermiche richieste in numerose regioni italiane, in gran parte in Toscana (54), Lazio (40), Trentino (9), Sardegna (7) e Sicilia (6).

fonte: UniCredit, "Rapporto infrastrutture", dicembre 2013