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L’ESPERTO L’ECONOMISTA NICHOLAS STERN: «Passo avanti essenziale. Ma arriveremo troppo tardi»

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Intervista a Sir Nicholas Stern, l’economista britannico della London Shool of Economics autore nel 2006 dell’omonimo ‘Rapporto Stern’ sugli effetti economici del cambiamento climatico

Fonte: La Nazione

Autore: Alessandro Farruggia

«L’ACCORDO di Durban è un essenziale passo in avanti anche se non è ancora quello di cui avremmo bisogno per rispondere al cambiamento climatico. L’aspetto positivo è che avvia la costituzione di un accordo globale, il suo limite è che se tutto va bene entrerà in vigore dopo il 2020. E cioè quasi certamente troppo tardi per contenere l’aumento della temperatura entro i 2 gradi». E’ cautamente soddisfatto Sir Nicholas Stern, l’economista britannico della London Shool of Economics autore nel 2006 dell’omonimo ‘Rapporto Stern’ sugli effetti economici del cambiamento climatico.
Perché è essenziale agire rapidamente?
«Perché ci conviene farlo. Se non agiremo rapidamente infatti dovremo pagare costi immensi: tra il 5 e il 15% del Pil mondiale entro 10/15 anni a fronte di un solo 1% del Pil se agiamo adesso. E’ questo il punto: vogliamo essere previdenti o mettere la testa sotto la sabbia?».
Ha un senso da un punto di vista ambientale un accordo che rinvia i tagli veri al 2020?
«Ce l’ha solo perché era il prezzo per avere un accordo globale, ma mi auguro che se verrà firmato nel 2015 possa essere operativo ben prima del 2020. Gli accordi di Cancun lasciano infatti un gap tra le emissioni che ci siamo impegnati a tagliare e quelle che dovremmo tagliare se vogliamo contenere il riscaldamento entro i 2 gradi. Se non ce la faremo, prepariamoci a un riscaldamento ampio».
In un periodo di congiuntura sfavorevole, aderire ad una Kyoto 2 quasi da sola è economicamente saggio per l’Europa?
«Assolutamente sì. L’economia verde è storicamente in crescita, anzi è la sola scelta che può garantirci la crescita in questo momento».