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L’energia del futuro. Consumi ed emissioni caleranno, boom delle auto ibride

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Le previsioni dell’Unione Petrolifera per il 2030 parlano di uno spostamento verso le fonti rinnovabili, ma i prodotti petroliferi rimarranno centrali nella mobilità. Lo studio

Fonte: e-gazette.it

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Nei prossimi 12 anni ci sarà la spinta alla de-carbonizzazione, e la domanda di energia tornerà indietro al 1988, con una notevole presenza delle rinnovabili che dovrebbero coprire oltre il 25% della domanda totale, rispetto al 35,8% del gas naturale e a circa il 33% del petrolio. Il petrolio, cioè, non perderà quel ruolo centrale nel soddisfare la domanda di energia, in particolare nel settore dei trasporti nel quale si avrà sì una maggiore penetrazione delle alimentazioni alternative ma, al tempo stesso, ci sarà una fortissima diffusione dei motori ibridi che, insieme con il motore elettrico, usano anche combustibile come benzina e gasolio, prodotti petroliferi che beneficeranno quindi di consistenti miglioramenti di efficienza. È una delle stime contenute nell’edizione 2018 del volume“Previsioni di domanda energetica e petrolifera italiana 2018-2030”, curato dall’ufficio rilevazioni e analisi dell’Unione Petrolifera.

Il petrolio ancora centrale – Anche in uno scenario orientato verso la de-carbonizzazione, si conferma comunque il ruolo centrale del petrolio nel soddisfacimento della domanda di energia primaria, in particolare nel settore dei trasporti, dove si avrà una maggiore penetrazione delle alimentazioni alternative, ma anche una ibridizzazione del parco auto a combustione interna a benzina e gasolio, che beneficeranno quindi di consistenti miglioramenti di efficienza.

Auto più ecologiche – L’evoluzione del parco auto è stata valutata in coerenza con le indicazioni dell’industria automobilistica sul peso delle diverse alimentazioni nelle immatricolazioni del futuro, idonee a traguardare il loro obbligo dei 95 gr/km di emissioni medie di CO2 al 2021.

Domanda come nel 1988 – La domanda di energia primaria complessiva nel 2030 dovrebbe attestarsi a 155,8 Mtep, un volume quasi equivalente a quello del 1988, con una notevole presenza delle rinnovabili, che dovrebbero coprire oltre il 25% della domanda totale, rispetto al 35,8% del gas naturale e a circa il 33% del petrolio;

 

Meno emissioni – le emissioni di CO2 al 2030 dovrebbero risultare più basse del 40% rispetto al 2005; quelle derivanti dai prodotti petroliferi nel 2030 saranno inferiori di oltre il 43%;

(continua)