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Le sorgenti geotermiche del mondo: meta turistica per milioni di persone

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Il seminario di approfondimento “Alta Valdicecina e Geotermia – La cultura dell’accoglienza e dell’eccellenza in un sistema turistico” era stato presentato da GeotermiaNews con l’intervista all’Assessore al Turismo e all’Ambiente del Comune di Pomarance, Nicola Fabiani.

Fonte: Greenreport.it

Autore: Lucia Venturi

«Oggi nasce ufficialmente l’indotto turistico dell’area geotermica dell’Alta Valdicecina» ha dichiarato il Sindaco di Pomarance Loris Martignoni. Un saluto che suona come un auspicio per molti amministratori e molti operatori delle aree geotermiche toscane affinché la geotermia possa diventare, oltre che una risorsa  importante e strategica dal punto di vista energetico, anche un volano per il turismo come lo è in tante altre aree del pianeta.

Il Museo della Geotermia di Larderello, le manifestazioni naturali, il Parco delle Biancane di Monterotondo Marittimo, i percorsi turistici di San Martino, Sasso Pisano, Pianacce e gli impianti geotermici costituiscono già un patrimonio che, grazie alla collaborazione con le Istituzioni e con il CoSviG, attrae alcune decine di migliaia di turisti l’anno ma potrebbe offrire ancora grandi opportunità. I partecipanti al convegno hanno ribadito la necessità di proseguire su questa strada ed hanno proposto idee, iniziative e azioni congiunte per rafforzare il sistema turistico.

Le sorgenti calde nel mondo sono, infatti, una risorsa naturale di cui l’uomo si è sempre servito per molteplici usi sin dai tempi più remoti, e ancora oggi continuano ad essere un’importante ricchezza; le aree in cui è presente questa risorsa hanno attirato sempre più visitatori, divenendo così una voce importante dell’economia per molti paesi. Basta pensare all’Islanda, ricchissima di sorgenti calde per l’intensa attività geotermica, in cui è altissima la presenza di stabilimenti termali e con piscine naturali.

In Islanda, infatti, l’uso della balneazione termale è una tradizione consolidata anche nei gelidi inverni subpolari.

Il più famoso stabilimento termale islandese è il Blue Lagoon, un lago artificiale alimentato da una centrale geotermica,  situato vicino all’aeroporto internazionale a circa 40 chilometri da Reykjavik: si tratta di una distesa d’acqua  azzurro acquamarina (a causa della presenza di alcune alghe sul fondo), circondata da un paesaggio lunare fatto di campi popolati da licheni che spuntano tra gli sbuffi di vapore.

Sull’isola islandese c’è anche un sentiero lungo ben 55 chilometri, il Laugavegur, in cui si snodano sorgenti calde naturali e che prende il nome da queste: è la più vasta zona geotermica di tutto il paese.  Il sentiero parte dalle sorgenti calde di Landmannalaugar, una regione montuosa nel sud dell’Islanda, e giunge alla valle glaciale di Pórsmörk, attraversando molti territori diversi, tutti spettacolari sia dal punto di vista geologico che paesaggistico.

Un’altra meta consigliata dalle agenzie turistiche per gli amanti delle manifestazioni geotermiche è il parco di Yellowstone (il nome significa letteralmente "pietra gialla", e potremmo pensare che derivi dalle formazioni sulfuree che si formano in presenza di manifestazioni geotermiche sulle rocce circostanti), negli Stati Uniti d’America, famoso oltre che per le altre attrazioni naturalistiche anche per la presenza di molte sorgenti calde: tra queste la Emerald Pool ("Piscina Smeraldina", così detta per il colore smeraldo delle acque) o il Mammoth Hot Springs (un sito in cui le sorgenti calde lasciano depositi di minerali che arrivano fino ai 90 metri di altezza, creando terrazzamenti spettacolari); oppure il Norris Geyser Basin, un bacino costituito da geyser e stagni di fango unici nel loro genere; o ancora l’Old Faithful ("Vecchio Fedele", il geyser più famoso del mondo che erutta acqua bollente a intervalli regolari tra i 30 e i 55 metri d’altezza con un volume d’acqua variabile tra 14.000 e 32.000 litri). Lo Yellowstone National Park è praticamente adagiato sopra un supervulcano formato da diverse caldere vicine tra loro: un luogo caldo del pianeta che gli scienziati stanno monitorando dal 1923, perché la roccia fusa sottostante tende a salire in superficie.

Spettacolari in Giordania, le sorgenti calde a 45 gradi di Hammamat Ma’, incastonate in un antro roccioso che si trova 206 metri sotto il livello del mare e conosciute fin dall’antichità.

Infine l’Asia, dove il Giappone è uno dei luoghi al mondo  tra i più famosi per le sue sorgenti calde naturali, gli Onsen: se ne contano circa 3.000 sparse su tutto l’arcipelago e fanno  parte della cultura giapponese da millenni, tanto che l’immersione in queste calde piscine di origine vulcanica, con temperature di circa 40 gradi, è regolamentata da antichi rituali shintoisti, che consigliano di immergersi per non più di 15 minuti a causa delle alte temperature.

Tra le sorgenti calde più rinomate quelle di Jigokudani, nella provincia di Nagano, in cui le gelide temperature e la neve (presente per quattro mesi l’anno) ne fanno uno scenario di incredibile contrasto .

La seconda meta termale al mondo dopo il Giappone, restando in Asia, è l’isola di Taiwan con le sorgenti calde naturali di Beitou e Wulai, poco lontano dalla capitale Taipei,  dove ci si può immergere direttamente nelle sorgenti pubbliche che ci sono sulla costa.