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Le pompe di calore e il teleriscaldamento geotermico in Toscana

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I dati, i numeri e le prospettive della diffusione della bassa e media entalpia per la produzione di calore in Toscana

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il teleriscaldamento e l’utilizzo delle pompe di calore geotermiche sono le due principali applicazioni per la produzione di calore attraverso la geotermia.

La loro diffusione in Toscana è stata illustrata nel corso del convegno “Geotermia: bassa e media entalpia” organizzato da Co.Svi.G. nell’ambito dell’edizione 2011 Energethica (svoltasi a Firenze tra il 22 e il 24 Settembre scorsi), negli interventi di Cristina Nati, Presidente di Geo Energy Service srl e di Massimiliano Pancani, dell’Unione Geotermica Italiana (UGI).

«Il teleriscaldamento –ha spiegato Cristina Nati- è una soluzione innovativa e alternativa rispetto al riscaldamento tradizionale. E’ rispettosa dell’ambiente, sicura ed economica».

Una caratteristica distintiva del teleriscaldamento- ha poi sottolineato – è il fatto di essere «un servizio che è basato sulla produzione di acqua calda in una centrale termica ubicata a distanza più o meno importante rispetto ai punti di utilizzo ai quali la stessa viene fornita mediante reti di distribuzione, eliminando le tradizionali caldaie».

Con il teleriscaldamento si passa quindi dalla logica di acquisto di un combustibile a quella di acquisto del prodotto finale costituito dal calore. E assieme a questo vengono anche forniti servizi di gestione, manutenzione e assistenza.

Attività queste svolte dalla GES (GeoEnergy Services), società in house del Comune di Pomarance che gestisce il servizio di teleriscaldamento comunale oltre a garantire un supporto di consulenza ai Comuni geotermici facenti parte del Co.Svi.G.

Quello gestito da GES, per volumetria, è il più grande teleriscaldamento della Toscana ed il 38° in Italia.

L’energia erogata annualmente ai circa 2.500 utenti allacciati, è di circa 45.000 Gcal che corrispondono a 4.500 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) risparmiate (circa 30.000 barili) e a 14.000 tonnellate di CO2 non emesse.

Oltre all’impianto di Pomarance, come ha spiegato la Nati, sono operativi in Toscana altri tre impianti: a Castelnuovo Val di Cecina (oltre 1000 utenze allacciate; ~27.000 Gcal/anno; ~2.700 TEP risparmiate; ~8.350 ton/anno di CO2 non emessa), a Monterotondo Marittimo (~400 utenze allacciate; ~9.000 Gcal/anno; ~900 TEP risparmiate; ~2.750 ton/anno di CO2 non emessa) e Santa Fiora (~800 utenze allacciate; ~13.000 Gcal/anno; ~2.300 TEP risparmiate; ~8.400 ton/anno di CO2 non emessa).

Complessivamente i 4 impianti (Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo e Santa Fiora) raggiungono un totale di oltre 93.000 Gcal, che rappresentano un consistente risparmio pari a quasi 10.400 TEP e all’emissione evitata di quasi 33.500 tonnellate di CO2.

Tra il 2012 e il 2014, ha aggiunto la Nati, si prevede che diventino operativi altri quattro impianti di teleriscaldamento, che si stanno realizzando a Chiusdino, Monteverdi M.mo, Montieri e Radicondoli.

Della diffusione delle pompe di calore geotermiche ha parlato, invece, Massimiliano Pancani, dell’Unione Geotermica Italiana (UGI) che ha fornito i dati relativi alla Toscana.

Le richieste di autorizzazione per le pompe di calore geotermiche sono cresciute molto negli ultimi anni, come ha evidenziato Pancani: erano soltanto 7 nel 2007 sono divenute 44 nel 2008 per poi raggiungere la cifra di 51 nel 2009.

Analizzando i dati su scala provinciale emerge che il maggior numero di richieste si è avuto a Firenze (24) seguita da Siena (17), Pisa (15) e Pistoia (12).

Nelle altre province della Toscana, ad eccezione di Livorno, non si raggiungono le 10 richieste di autorizzazione per l’installazione di pompe geotermiche.

La potenza termica installata risulta pari a 1.227 Kwt nel 2008 ed è quasi doppia nell’anno successivo con 2.280 Kwt.

La maggior parte degli impianti (85%) sono di potenza inferiore ai 50Kwt e solo il 4% presenta una potenza superiore a 100 Kwt.

Le province in cui si rileva la maggiore potenza termica installata sono Pisa (1.167), Firenze (879), Grosseto (550) e Siena (520).

Riguardo alla tipologia di geoscambiatori utilizzati, il 51% è di tipo verticale, il 43% orizzontale e solo il 6% è del tipo a prelievo e re- immissione dei fluidi.

Le pompe di calore presenti in Toscana sono utilizzate soprattutto nel settore dell’edilizia civile (72%) e nel terziario (23%).

Per l’uso industriale le pompe di calore geotermiche hanno ancora un basso utilizzo (5%) e concentrato nelle province di Siena, Grosseto, Arezzo e Pistoia.

In soli dieci anni la produzione energetica da pompe di calore geotermica ha visto, in Toscana, un’evoluzione molto importante, passando dai 59 Mwht del 2005 ai 7.358 Mwht nel 2010, anche se sono stati gli ultimi tre anni in cui la crescita è stata più netta.

Questi dati di produzione sono destinati- secondo quanto asserito da Massimiliano Pancani- a subire un poderoso sviluppo per arrivare ad una produzione di 372.000 Mwht al 2020.