Home Cosvig Le pompe di calore contro le polveri sottili

Le pompe di calore contro le polveri sottili

875
0
CONDIVIDI
In molte città italiane sono state superate ormai da diversi giorni le soglie massime di inquinamento da polveri sottili (PM10). Assoclima promuove l’utilizzo delle pompe di calore elettriche in sinergia con i sistemi fotovoltaici per ridurre l’inquinamento da polveri sottili

Fonte: infoimpianti.it

Autore:

Ogni inverno si torna a parlare del problema dell’inquinamento da polveri sottili e gli interventi, peraltro scarsamente efficaci, per cercare di contenere questa tipologia di inquinamento sono sempre gli stessi: limitazione del traffico automobilistico, circolazione a targhe alterne, domeniche ecologiche, riduzione dell’orario di utilizzo del riscaldamento e della temperatura negli ambienti.

“E’ noto che l’inquinamento da polveri sottili non è causato solo dal traffico veicolare; anche gli impianti di riscaldamento a combustione sono parte in causa. Per questo motivo, da molti anni Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione evidenzia la necessità di affrontare il problema in modo organico e definitivo sostituendo, anche nel settore residenziale, gli ormai vetusti impianti di riscaldamento a combustione con i più moderni ed efficienti sistemi elettrici di climatizzazione a pompa di calore, che non richiedono canne fumarie e non emettono inquinanti in atmosfera" – ha dichiarato il segretario Giampiero Colli.

L’utilizzo delle pompe di calore per il riscaldamento riduce i consumi di energia primaria: l’energia che la pompa di calore trasferisce all’interno dell’ambiente sotto forma di calore è, infatti, maggiore di quella che consuma per il suo funzionamento. Le pompe di calore sfruttano il calore gratuito e illimitato immagazzinato nell’aria, nell’acqua superficiale, nelle falde acquifere sotterranee e nel terreno – per questo motivo, con la Direttiva RES sono state riconosciute ufficialmente tecnologie che impiegano energie rinnovabili – mentre la restante energia primaria necessaria per il loro funzionamento potrebbe o provenire da un impianto fotovoltaico, ulteriore fonte rinnovabile, oppure essere prodotta in centrali elettriche molto distanti dai centri urbani.

“Da tutto questo risulta evidente – conclude Colli – che un maggiore utilizzo delle pompe di calore elettriche per il riscaldamento ridurrebbe l’inquinamento da PM10 e avrebbe importanti ricadute positive sul miglioramento della qualità dell’aria nelle città e, di conseguenza, sulla salute dei cittadini.”

– See more at: http://www.infoimpianti.it/news/2015/12/22/news/le_pompe_di_calore_contro_le_polveri_sottili-120210/#sthash.NCd0ySVZ.dpuf

Ogni inverno si torna a parlare del problema dell’inquinamento da polveri sottili e gli interventi, peraltro scarsamente efficaci, per cercare di contenere questa tipologia di inquinamento sono sempre gli stessi: limitazione del traffico automobilistico, circolazione a targhe alterne, domeniche ecologiche, riduzione dell’orario di utilizzo del riscaldamento e della temperatura negli ambienti.

“E’ noto che l’inquinamento da polveri sottili non è causato solo dal traffico veicolare; anche gli impianti di riscaldamento a combustione sono parte in causa. Per questo motivo, da molti anni Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione evidenzia la necessità di affrontare il problema in modo organico e definitivo sostituendo, anche nel settore residenziale, gli ormai vetusti impianti di riscaldamento a combustione con i più moderni ed efficienti sistemi elettrici di climatizzazione a pompa di calore, che non richiedono canne fumarie e non emettono inquinanti in atmosfera" – ha dichiarato il segretario Giampiero Colli.

L’utilizzo delle pompe di calore per il riscaldamento riduce i consumi di energia primaria: l’energia che la pompa di calore trasferisce all’interno dell’ambiente sotto forma di calore è, infatti, maggiore di quella che consuma per il suo funzionamento. Le pompe di calore sfruttano il calore gratuito e illimitato immagazzinato nell’aria, nell’acqua superficiale, nelle falde acquifere sotterranee e nel terreno – per questo motivo, con la Direttiva RES sono state riconosciute ufficialmente tecnologie che impiegano energie rinnovabili – mentre la restante energia primaria necessaria per il loro funzionamento potrebbe o provenire da un impianto fotovoltaico, ulteriore fonte rinnovabile, oppure essere prodotta in centrali elettriche molto distanti dai centri urbani.

“Da tutto questo risulta evidente – conclude Colli – che un maggiore utilizzo delle pompe di calore elettriche per il riscaldamento ridurrebbe l’inquinamento da PM10 e avrebbe importanti ricadute positive sul miglioramento della qualità dell’aria nelle città e, di conseguenza, sulla salute dei cittadini.”

– See more at: http://www.infoimpianti.it/news/2015/12/22/news/le_pompe_di_calore_contro_le_polveri_sottili-120210/#sthash.NCd0ySVZ.dpuf

Ogni inverno si torna a parlare del problema dell’inquinamento da polveri sottili e gli interventi, peraltro scarsamente efficaci, per cercare di contenere questa tipologia di inquinamento sono sempre gli stessi: limitazione del traffico automobilistico, circolazione a targhe alterne, domeniche ecologiche, riduzione dell’orario di utilizzo del riscaldamento e della temperatura negli ambienti.

 

“E’ noto che l’inquinamento da polveri sottili non è causato solo dal traffico veicolare; anche gli impianti di riscaldamento a combustione sono parte in causa. Per questo motivo, da molti anni Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione evidenzia la necessità di affrontare il problema in modo organico e definitivo sostituendo, anche nel settore residenziale, gli ormai vetusti impianti di riscaldamento a combustione con i più moderni ed efficienti sistemi elettrici di climatizzazione a pompa di calore, che non richiedono canne fumarie e non emettono inquinanti in atmosfera" – ha dichiarato il segretario Giampiero Colli.

L’utilizzo delle pompe di calore per il riscaldamento riduce i consumi di energia primaria: l’energia che la pompa di calore trasferisce all’interno dell’ambiente sotto forma di calore è, infatti, maggiore di quella che consuma per il suo funzionamento. Le pompe di calore sfruttano il calore gratuito e illimitato immagazzinato nell’aria, nell’acqua superficiale, nelle falde acquifere sotterranee e nel terreno – per questo motivo, con la Direttiva RES sono state riconosciute ufficialmente tecnologie che impiegano energie rinnovabili – mentre la restante energia primaria necessaria per il loro funzionamento potrebbe o provenire da un impianto fotovoltaico, ulteriore fonte rinnovabile, oppure essere prodotta in centrali elettriche molto distanti dai centri urbani.

“Da tutto questo risulta evidente – conclude Colli – che un maggiore utilizzo delle pompe di calore elettriche per il riscaldamento ridurrebbe l’inquinamento da PM10 e avrebbe importanti ricadute positive sul miglioramento della qualità dell’aria nelle città e, di conseguenza, sulla salute dei cittadini.”