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Le enormi risorse geotermiche cinesi

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Nel campo della geotermia, la situazione della Cina potrebbe lasciare di stucco gli esperti, e non solo loro.

Fonte: Energie Rinnovabili Pro.com

Autore: Massimo Arciresi

Infatti, dalle recenti stime ufficiali a disposizione pare che le risorse del sottosuolo del vastissimo Paese orientale arrivino a eguagliare 860.000 miliardi di tonnellate di carbone, ossia circa 260.000 volte l’attuale consumo energetico annuale di tutto il Paese.

I dati provengono dal locale ministero di Terra e Risorse e rappresentano un quadro positivo oltre ogni rosea aspettativa, anche in base a quel che si sapeva prima. Il governo ha già stabilito che riuscire a sfruttare un simile tesoro significherebbe anzitutto evitare gigantesche immissioni di gas nell’aria che contribuiscono all’effetto serra.

Lo studio da cui derivano queste osservazioni si basa sull’accertata possibilità di scavare fino a profondità di 10.000 metri in un territorio che comprende 287 città, ma anche 12 conche sedimentarie e addirittura 2.562 fonti termali. E anche un po’ più in superficie si trovano preziosi “aiuti”.

Sono valutazioni che danno un’idea significativa delle sconfinate possibilità che la geotermia, se correttamente usata, riserva non solo alla Cina, bensì a tutto il pianeta.

A queste scoperta hanno ovviamente fatto seguito delle speranzose ed entusiastiche dichiarazioni di intenti dei politici che per il momento restano verbali, ma che lasciano perlomeno ben sperare per successivi sviluppi e applicazioni in loco delle tecniche geotermiche di estrazione, materia di cui in quella zona ci si comincia a occupare più attentamente soltanto adesso.

In effetti, l’intenzione iniziale è quella di risparmiare intanto 250 milioni di tonnellate equivalenti di carbone (cifra che si raddoppia per quanto riguarda l’anidride carbonica) attraverso un oculato impiego delle risorse che si trovano poco in profondità. È questa la prima sfida da affrontare.