Home Cosvig Le condizioni dell’Ue per la nuova fase del Protocollo di Kyoto

Le condizioni dell’Ue per la nuova fase del Protocollo di Kyoto

421
0
CONDIVIDI
Nel Consiglio europeo di ieri è stato approvato un documento che dice:
«L’energia, compresa l’efficienza energetica, così come la ricerca e l’innovazione sono dei settori fondamentali per favorire la crescita».

Fonte: greenreport.it

Autore:

Il Consiglio europeo di ieri resterà nella storia per le risatine di Angela Merkel e Nicolas Sarkozy su Berlusconi, ma la crisi economica, il più che probabile già avvenuto fallimento della Grecia e il grave pericolo che corre l’Italia, rischiano di far scomparire altre importanti decisioni che riguardano proprio l’uscita dalla crisi con nuove idee e di sviluppo ed economia.

Nel documento finale approvato si legge che «L’energia, compresa l’efficienza energetica, così come la ricerca e l’innovazione sono dei settori fondamentali per favorire la crescita. Il Consiglio europeo farà il punto sui progressi realizzati in questi campi rispettivamente nel dicembre 2011 e nel marzo 2012 , nel prolungamento degli orientamenti concreti definiti nel febbraio 2011. Ha chiesto che le misure che avranno un’incidenza diretta sulla crescita siano messe in opera rapidamente».

Questioni scottanti che l’Ue si troverà a discutere dal 28 novembre al 9 dicembre alla Cop17 dell’Unfccc di Durban, in Sudafrica, nello scomodo ruolo di mediatore in mezzo al guado: i Paesi in via di sviluppo e quelli emergenti vogliono il prolungamento senza condizioni del Protocollo di Kyoto, Paesi sviluppati come Usa, Russia, Giappone ed Australia sono contrari.

La difficoltà europea, divisa ed incerta se mantenere l’alleanza con i Paesi industrializzati o capeggiarne una nuova con quelli emergenti e in via di sviluppo, si evince anche dalle conclusioni approvate ieri a Bruxelles sul cambiamento climatico: «Il Consiglio europeo fa sue le conclusioni dei Consigli del 4 e 10 ottobre 2011, che presentano in maniera dettagliata la posizione de l’Ue per la conferenza di  Durban. Sottolinea che è essenziale mettere in atto un regime internazionale ambizioso di lotta  contro il cambiamento climatico se vogliamo raggiungere l’obiettivo concertato mirante a mantenere l’aumento delle temperature mondiali ad un massimo di 2° C. L’Unione europea si impiegherà per ottenere un risultato ambizioso ed equilibrato durante la conferenza di Durban, dando seguito di quel che è stato deciso l’anno scorso a Cancun. E’ urgente mettersi d’accordo su un processo mirante a stabilire un quadro completo giuridicamente vincolante, accompagnato da un calendario chiaro, che assicuri una partecipazione a livello planetario, comprese le principali economie. Il Consiglio europeo conferma che l’Unione europea è disposta ad accettare un secondo periodi di impegno a titolo del Protocollo di Kyoto, nel quadro di una transizione verso un tale quadro, come indicato dal Consiglio del 10 ottobre 2011. Il Consiglio europeo saluta i lavori condotti attualmente dal gruppo di alto livello sulla sostenibilità dell’ambiente mondiale, istituito dal Segretariato generale delle Nazioni Unite, al fine di trovare nuovi mezzi efficaci per favorire lo sviluppo sostenibile».

Il documento finale si riferisce a quanto messo a punto dal Consiglio degli affari economici e finanziari del 4 ottobre e dal Consiglio ambiente del 10 ottobre che assumono la roadmap Europa 2020 come asse centrale delle proposte che l’Ue porterà anche a Durban.