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Lavoro, Toscana: Rossi: “In Toscana l’area di lavoro nero o non contrattualizzato è a quota 120.000”

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“La forza dell’economia toscana sta nell’equilibrio e nella sua capacità di adattamento, oltre che nella multiformità di presenze e di produzioni. E’ data dall’aver mantenuto la presenza della siderurgia e dalla capacità di trasferire ricerca e innovazione nei nostri prodotti. Ma una minaccia pesante è rappresentata dall’aumento della disoccupazione e da un arretramento nell’area del lavoro nero e illegale o di contratti non dignitosi, che in Toscana riguarda ormai circa 120.000 persone”.

Fonte: Toscana-Notizie

Autore: Tiziano Carradori

La presentazione del libro "Storia illustrata dell’economia in Toscana dall’Ottocento ad oggi", Pacini editore, è stata l’occasione per il presidente della Regione, Enrico Rossi, di parlare delle situazione economica attuale e del mercato del lavoro.

Rossi lo ha definito "un libro da distribuire nelle scuole per far capire ai giovani da dove viene la Toscana, ma anche ai politici perché siano più colti" per osservare poi che "se la Toscana non avesse avuto i distretti produttivi che hanno accettato la sfida della globalizzazione, non avremmo oggi i risultati migliori che abbiamo rispetto alle altre regioni".

Il presidente ha poi osservato come "l’equilibrio e la misura nelle relazioni sociali si trasmettono anche sul paesaggio modellato dall’uomo", ma anche come "occorre batterci perchè ci sia un futuro nella nostra industria siderurgica".

"Così – ha concluso Enrico Rossi – stiamo facendo e anche domani sarò a Roma per un appuntamento importante: la verifica dello stato di avanzamento dell’Accordo di programma sulla siderurgia che abbiamo sottoscritto per Piombino".

Il volume presentato nella sala Pegaso della presidenza della Regione Toscana è stato curato dal direttore dell’Irpet, Stefano Casini Benvenuti, insieme ad un gruppo di ricercatori ed economisti, anche non toscani, di cui fanno parte Marco Bellandi, Marco Cini, Giuseppe Conti, Gabi Dei Ottati, Renato Giannetti, Monika Poettinger e Piero Roggi.