«Non abbiamo mai considerato lo
sviluppo dell’Amiata legato alla geotermia, ma con essa occorre
fare i conti. Noi li stiamo facendo a partire dal riassetto di
Piancastagnaio, affrontando la questione della fornitura di calore a
Floramiata e salvaguardando i posti di lavoro». Lo affermano
Annarita Bramerini, assessore regionale all’ambiente, e Franco
Ulivieri presidente della Comunità montana.
La Bramerini e Ulivieri ricodano, fra
l’altro, che «Quanto al progetto per Bagnore 4, che è attualmente
in fase di valutazione di impatto ambientale, abbiamo già fatto
presente ad Enel, con cui è aperto un confronto, le criticità
presenti, chiedendo e ottenendo un impegno a rivedere il progetto, a
valle delle sperimentazioni che hanno in corso per ridurre gli
impatti ambientali».
«Nell’attesa stiamo prendendo le
dovute precauzioni e procederemo come abbiamo sempre sostenuto
soltanto in presenza di adeguate garanzie di tutela ambientale. Il
nostro primo obiettivo è stato quello di porre le condizioni per
rendere compatibile l’esistente».
L’assessore regionale e il presidente
della Comunità montana, fanno notare che le loro perplessità sulla
geoetrmia, nel passato, fu «dettata dal fatto che l’accordo allora
proposto dalla Regione era solo economico, cioè non individuava le
problematicità dell’Amiata e non prevedeva le garanzie ambientali
ben evidenziate invece nell’accordo del 2007. In quegli anni si
parlava inoltre di uno sviluppo significativo della geotermia
sull’Amiata, a cui siamo sempre stati contrari.
Sarebbe stato più saggio – affermano i
due – non affrontare il problema, per poi sentirci accusare di
inerzia, o governarlo come stiamo cercando di fare? Certo il rilancio
turistico dell’Amiata, che è tra gli obiettivi prioritari delle
amministrazioni che governano il territorio necessita di un forte
impulso nella promozione, ma soprattutto nella messa a punto
dell’offerta e dei servizi turistici connessi e che oggi deve fare
i conti più che con la geotermia, con una crisi economica pesante e
con un necessario cambio di marcia culturale da parte degli enti
locali e dell’imprenditoria del settore.