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L’assemblea pubblica “Per difendere geotermia e occupazione” spiegata dal sindaco Ferrini

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Al termine dell’evento sono state tratte conclusioni sia di lungo che di breve-medio periodo: la necessità di una migliore informazione alla cittadinanza, e la richiesta di essere ascoltati prima di decidere sulla proposta di moratoria avanzata in Consiglio regionale

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il Comune di Castelnuovo Val di Cecina ha indetto per lo scorso martedì 28 agosto un’assemblea pubblica “Per difendere la geotermia e l’occupazione”, in maniera da esporre, attraverso un confronto ad ampio spettro, la situazione che potrebbe delinearsi qualora venisse confermata in Consiglio Regionale, (e successivamente approvata), la proposta di legge contenente una nuova moratoria per la geotermia toscana.

Un tema su cui si sono già espressi pubblicamente i consiglieri PD e firmatari della proposta, ovvero Leonardo Marras, Simone Bezzini e Stefano Scaramelli; altri tre consiglieri Pd contrari alla proposta, Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni; la Filctem CGIL di Larderello tramite la propria coordinatrice Monia Neri; le imprese del settore con una lettera inviata all’attenzione della Regione Toscana e dei gruppi consiliari, e, naturalmente, molti sindaci dei Comuni geotermici.

In questo caso, a fare il punto della situazione è il primo cittadino di Castelnuovo Val di Cecina, Alberto Ferrini, che, sulle pagine di greenreport.it ha spiegato come quella del 28 agosto sia stata «una buona assemblea, molto partecipata: sia nei numeri sia perché erano rappresentate tutte le associazioni di categoria, i sindacati, le imprese della zona che erano presenti praticamente tutte. Dunque una buona partecipazione, per questi tempi direi eccezionale».

Al termine dell’evento sono state tratte conclusioni sia di lungo che di breve-medio periodo. Per quanto riguarda le prime, il sindaco ha osservato che l’area geotermica «non è mai riuscita – e dunque dovremmo tutti fare un po’ di autocritica, le istituzioni come le imprese, i sindacati e vari altri soggetti, ENEL stessa – a rispondere con attenzione, puntualità e un uso intelligente dei media agli attacchi verso la geotermia che a nostro avviso sono molto capziosi, pseudo-scientifici. Pongo sempre l’accento su un fatto: un’istituzione che è la Regione Toscana ha speso 4-5 milioni di euro (dunque soldi nostri) per fare studi epidemiologici sul territorio, per coinvolgere università, ARPAT, e tutti questi studi non hanno prodotto un solo dato scientifico certo che dica che ci sono problemi causati dalla geotermia. Tutto quello che viene costruito attorno è fazioso. Viviamo però in un momento particolare per la comunicazione, dove chi urla riesce a farsi sentire di più. E questa zona non solo non ha mai urlato, ma non ha neanche mai ribattuto forte dei dati scientifici che possiede. Diffondere notizie chiare, certe e scientificamente accertate è dunque un’azione culturale necessaria, che va fatta nel tempo».

Per quanto riguarda invece le conclusioni a più breve termine, l’attenzione del territorio appare rivolta in primo luogo sia alla ipotesi di una paventata nuova moratoria per lo sviluppo sostenibile della coltivazione geotermica, sia alle ricadute immediate che questa avrebbe sull’iter autorizzativo – ormai pressoché concluso – per la nuova centrale geotermoelettrica Piancastagnaio 6.

«Ho scritto a nome di tutti i sindaci dell’area geotermica tradizionale, cui si è aggiunto anche il sindaco di Piancastagnaio Luigi Vagaggini – dichiara il sindaco Ferrini – per dire che: se il gruppo consiliare PD produce una proposta per noi così dirompente è anche giusto, visto che si sta parlando di sindaci e dunque di istituzioni, che veniamo ascoltati; ognuno prenderà poi le proprie decisioni, ma è giusto ascoltare il punto di vista della zona, che è rappresentato ovviamente dalle comunità e dunque dai sindaci. So che verso il 12-13 settembre ci sarà una riunione del gruppo PD o forse di maggioranza, e prima di quella data dobbiamo essere ricevuti. Se questo incontro non ci verrà concesso – e un incontro mi pare il minimo sindacale – andremo a Firenze». Secondo il primo cittadino di Castelnuovo Val di Cecina ci sono inoltre dei «dubbi profili di legittimità per quanto riguarda l’eventuale moratoria, e dunque può darsi anche che ci si muova da un punto di vista legale; innanzitutto per rappresentare il nostro punto di vista».

Per quanto riguarda invece la cittadinanza? «La priorità – conclude il sindaco – è quella di informare sulle opportunità di sviluppo sostenibile offerte dalla geotermia al territorio e sui suoi reali impatti: nel nostro Paese ci sono autorità scientifiche preposte a fornire questi dati scientifici, se arriviamo a metterli in dubbio cadiamo in un nuovo oscurantismo. Un’istituzione non può commissionare studi al massimo livello scientifico, pagarli con soldi pubblici e poi non tenerne conto. Nel nostro territorio conoscenza della materia c’è già perché ci conviviamo, non è necessario spiegare ai cittadini cosa sia la geotermia. Neanche c’è da spiegare cosa succederebbe se l’industria geotermica non avesse tutte le garanzie per poter continuare a crescere. Nessuno chiuderà le centrali di Larderello o Castelnuovo perché producono tanto e bene, ma il problema è che se non diamo uno sbocco futuribile agli investimenti probabilmente questi investimenti se ne andranno all’estero».