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L’Alaska rivede (al rialzo) le stime sul proprio potenziale geotermico, mentre a Montreal, grazie alla geotermia, il risparmio è più che concreto.

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Uno studio delle fonti di energia geotermica sull’isola di Akutan, in Alaska, indica che la risorsa presente nel sottosuolo possiede molto più potenziale di quanto rilevato in passato e a Montreal, in Canada, l’Università registra in un anno incredibili risparmi economici ed ambientali grazie all’uso della geotermia

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Lo US Geological Survey ha pubblicato i risultati di uno studio geochimico che è stato condotto sull’isola di Akutan, in Alaska, che non solo conferma il potenziale geotermico presente nel sottosuolo ma stima che questo possa essere almeno 10 volte superiore a quanto già rilevato in precedenti studi risalenti agli anni ‘80.
Il potenziale che è stato rilevato in questo recente studio è pari a circa 29 MW, che se utilizzato per alimentare un impianto di produzione geotermoelettrica potrebbe produrre diversi megawatt di elettricità e soddisfare il fabbisogno elettrico di molti insediamenti abitativi.
Non è detto però che alla scoperta di questo potenziale corrisponda necessariamente e direttamente la scelta di utilizzarlo a fini energetici, scelta che, come sottolinea la ricercatrice Deborah Bergfeld che ha pubblicato lo studio, dipende da  considerazioni economiche e sociali.
«Ci sono molti fattori che indicano come l’isola di Akutan sia potenzialmente candidata allo sviluppo geotermico –ha spiegato- ma perché lo diventi in concreto vi sono aspetti  di natura sociale ed economica da considerare che non hanno nulla a che fare con gli aspetti scientifici».
«Il nostro lavoro –ha continuato- è volto a determinare se esista una potenziale sorgente di calore che possa essere utilizzato o estratto per produrre energia, e il risultato ottenuto con il nostro studio  è che questa risorsa ha calore sufficiente per produrre energia geotermica» .
«L’attività che stiamo svolgendo è parte di uno studio più ampio -ha aggiunto Bergfeld– e ci sono ancora molte domande che devono avere una risposta e tanto lavoro di ingegneria deve essere fatto prima di determinare se questa fonte di calore può essere convertita in maniera economicamente efficiente in energia elettrica. Tuttavia, il costo per ottenere carburante diesel per l’isola sta diventando un problema molto oneroso dal punto di vista economico e quindi dobbiamo pensare a qualcosa di diverso per il futuro».
Il risparmio economico ed ambientale ottenuto grazie all’utilizzo della risorsa geotermica, come fonte di calore lo ha registrato intanto l’Università di Bishop a Montreal, Canada.
L’Università ha investito 8 milioni di dollari (attraverso sussidi governativi ) in un nuovo sistema per soddisfare il fabbisogno energetico del campus, e questa settimana ha annunciato che ha già ottenuto  un enorme risparmio economico sulla bolletta ed ha  notevolmente ridotto le sue emissioni di gas serra .
Il Preside Michael Goldbloom ha infatti comunicato  che i risultati ottenuti già nel primo anno sono impressionanti : un risparmio di 500.000 dollari in spese di riscaldamento e una riduzione del 66% delle emissioni di gas serra.