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La tecnologia italiana produce il caldo (e il freddo) a costo zero per gli edifici

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L’energia termica è un bene prezioso. Per produrre calore (o fresco, in estate) i 160 milioni di edifici dell’Unione europea incidono per oltre il 40% sul consumo finale di energia. Producendo circa il 40% delle emissioni di CO2.

Fonte: IlSole24Ore.com

Autore: Luca Salvioli

L’energia termica è un bene prezioso. Per produrre calore (o fresco, in estate) i 160 milioni di edifici dell’Unione europea incidono per oltre il 40% sul consumo finale di energia. Producendo circa il 40% delle emissioni di CO2. «Il punto è che di calore ne viene buttato via in abbondanza nella produzione di energia elettrica» spiega Tarcisio Ghelfi, inventore di una tecnologia che permette di utilizzare l’acqua calda di scarto delle centrali elettriche – potenzialmente anche nucleari – per riscaldare o raffrescare gli ambienti alimentando una pompa di calore.
Il sistema funziona con acqua a bassa temperatura (60 gradi centrigradi) e in prospettiva permette l’integrazione di tutte le tecnologie disponibili: cogenerazione, solare termico e fotovoltaico, geotermia, eolico, celle a combustibile, caldaie integrative e altro.

L’idea verrà commercializzata da Eubios, start up nata a Milano a ottobre 2008 con un piano industriale realizzato da Accenture e guidata dal presidente Mario Beltrame e l’amministratore delegato Sergio Leali. Le soluzioni saranno due. Per gli edifici – residenziali e non – che si trovano vicino alle aree industriali verrà utilizzata l’acqua calda di scarto degli impianti. Quando invece questo non è possibile verrà realizzata una piccola centrale di generazione di energia elettrica. «La corrente prodotta verrà utilizzata per il fabbisogno delle parti comuni dei condomini, quella in eccesso sarà invece venduta al Gse sfruttando gli incentivi del contratto di scambio» continua Ghelfi, responsabile del marketing strategico per l’azienda. Per azionare la pompa di calore, dunque, «non occorre energia elettrica, ma acqua calda».

Possiamo ridurre «del 40% le emissioni del territorio – continua l’ingegnere – con un costo che viene ripagato in cinque anni, visto che non si paga la fonte primaria. Nel caso di nuove costruzioni, invece, il costo è zero da subito, visto che il nuovo impianto costa meno delle caldaie tradizionali».

Eubios, che presenterà l’innovazione giovedì 10 giugno al museo della Scienza e della tecnica di Milano, ha già avviato una serie di progetti, tra cui l’integrazione della pompa di calore in 180 appartamenti a Crema, con la Fondazione Cariplo. Altri progetti riguarderanno raffinerie, data center e housing sociale.