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La Russia pensa a un impianto geotermico sulle “isole della discordia”

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Il governo russo intende sviluppare energia geotermica nelle isole Curili, dove è stato stimata una capacità elettrica potenziale di 295 megawatt in cento anni di sfruttamento. Ma le isole sono al centro di una disputa pluridecennale col Giappone

Fonte: Zero Emission News

Autore: a.b.

La Russia intende sfruttare le potenzialità geotermiche delle isole Curili del Sud, appartenenti a un arcipelago di 60 isole situato tra l’estremità nordorientale dell’isola giapponese di Hokkaido e la penisola russa della Kamčatka. Per questo è stato deciso di sviluppare una centrale geotermica per sopperire alle difficoltà di approvvigionamento energetico di quest’area. Inoltre la Russia investirà qui circa 370 milioni di euro per lo sviluppo di varie infrastrutture quali nuove scuole e ospedali. Lo ha annunciato il vice primo ministro Sergei Ivanov nella sua recente visita nelle isole, evento che ha reso ancora più tesi i rapporti diplomatici tra Russia e Giappone. Le isole Curili infatti sono al centro di una disputa tra i due Paesi che dura dalla seconda guerra mondiale ed è tuttora irrisolta. La situazione è divenuta ancora più problematica dopo la visita ufficiale del presidente russo Medvedev lo scorso novembre.
Certo è che le isole Curili sono accreditate di un potenziale geotermico significativo: è stata stimata infatti una capacità elettrica potenziale di 295 megawatt in 100 anni di sfruttamento.