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La ricerca scientifica italiana sulle rinnovabili è al top mondiale

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Secondo il rapporto ISES siamo al 6° posto su 154 paesi.

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

La ricerca scientifica italiana nel settore delle fonti di energia rinnovabili è al sesto posto nel mondo, almeno secondo quanto emerge dal 1° Rapporto sulla produzione scientifica in tema di energie rinnovabili elaborato dall’Osservatorio Nazionale di ISES Italia.

L’obiettivo del rapporto è confrontare la posizione della ricerca italiana nel settore dell’energia da fonte rinnovabile rispetto al contesto internazionale, attraverso l’analisi dei principali indicatori bibliometrici disponibili, contenuti nelle banche dati ISI Web of Science di Thomson -Reuters e SCIval di Scopus. L’IGP elabora informazioni di tipo bibliometrico in base a tre fattori presi in analisi: il numero delle riviste internazionali maggiormente utilizzate dalla comunità scientifica (IGP riv), la nazionalità dei ricercatori affiliati alle pubblicazioni (IGP aff) e l’impatto scientifico in termini di numero di citazioni ricevute e qualità della sede di pubblicazione (IGP cit).

I risultati della ricerca ci dicono che, su 154 Paesi nel mondo presi in considerazione, la ricerca scientifica italiana nel settore delle fonti di energia rinnovabili è al sesto posto nel mondo. Prima è la Cina, poi gli Stati Uniti, Gran Bretagna, Germania e Australia. Dietro l’Italia ci sono Stati come Giappone (7°), India (8°), Canada (9°), Corea del Sud (10°), Francia (11°) e Spagna (12°). L’Italia, sebbene al sesto posto, ottiene però un punteggio complessivo che non è neanche la metà del punteggio ottenuto dalla Cina. Di contro, però, ben 129 nazioni non raggiungono un punteggio pari alla metà di quello italiano. Nessun Paese ha ottenuto il 100% in tutti i punteggi, mentre 20 nazioni hanno ottenuto solo il punteggio minimo. Analizzando singolarmente i tre fattori che compongono l’IGP Index, l’Italia risulta 6° nell’IGPriv e nell’IGPcit, mentre si è classificata 10° nell’IGPaff.

Il Prof. Umberto Di Matteo, Presidente di ISES Italia, nel presentare il rapporto afferma: «L’IGP index elaborato dal nostro Osservatorio è lo strumento che mancava per comprendere definitivamente quanto la ricerca scientifica italiana riesca a essere un’eccellenza nel mondo nonostante il poco sostegno che riceve a livello pubblico, la pesante crisi economica del sistema privato e la conseguente “fuga dei cervelli” all’estero. Le energie rinnovabili e le tecnologie per la green economy sono la risposta, l’elemento che può invertire la rotta, perché coniugano l’alto valore scientifico con il grandissimo potenziale per l’economia nazionale».