Prima hanno tolto i tetti in eternit e poi li hanno ricoperti di pannelli fotovoltaici. Così adesso i due enormi palazzi dove la Regione ha gran parte degli uffici dei suoi dipendenti sono autosufficienti dal punto di vista energetico e producono pochissima C02. Insomma la Regione ha deciso che sollecitare istituzioni locali e famiglie a passare all’energia solare (fin qui ha emanato una settantina di bandi per quasi 1,5milioni di euro) non era più sufficiente ma che bisognava anche dare un buon esempio. «Sarebbe stato disdicevole proporre l’adozione delle energie rinnovabili ai cittadini e poi non adottarle a nostra volta» ammette l’assessore al bilancio Riccardo Nencini il cui unico rammarico è che fin qui i pannelli fotovoltaici sono potuti andare solo sui tetti di Novoli visto che le altre sedi regionali sono in palazzi tutelati dalle Belle arti. Il che però, garantisce, l’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini, non impedirà alla Regione di proseguire sulla strade delle rinnovabili in tutte le sue sedi non sottoposte a vincoli. Del resto la Toscana nel 2011, ricorda l’assessore, è stata la prima regione d’Italia per installazione di nuovi impianti fotovoltaici superando l’obiettivo che si era data di 150 megawatt. «Ha funzionato – spiega BramerillÌ – la nostra scelta di tutelare i terreni liberi e di spinge re questi impianti verso i tetti».
Quello sorto sui tetti di Novoli è costato 500mila euro, quasi il 60% pagato dal ministero all’ambiente, e il 40% dalla stessa Regione. Però incasserà più di 44 centesimi (dal cosiddetto conto energia) per ogni kwh rimesso nella rete elettrica.
Ha una capacità di quasi 31 kw per ognuno dei due palazzi e da quando è entrato in funzione ha già prodotto 10 MWh che però sono stati tutti utilizzati dai due palazzi dove però è iniziata l’opera di adeguamento di tutti gli impianti di illuminazione per rendere il sistema meno energivoro.