Forse è la volta buona. La strada del Cipressino si farà e saranno ripristinate anche molte altre arterie lungo la Toscana del vapore geotermico. Il percorso è avviato: manca la firma ufficiale delle parti ma gli accordi sono stati presi dal governatore della Toscana Enrico Rossi, il Cosvig (il Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche) e tutti i sindaci dei territori in cui si sfrutta la risorsa, inclusi dunque quelli dell’Amiata. La scaramanzia è di rito, ma, se così fosse, cambierebbe la storia dell’imprenditoria locale delle zone geotermiche della Toscana. È partito tutto da Pomarance, pochi giorni fa, durante un convegno sullo sviluppo della Valdicecina organizzato dallo Spi Cgil. La questione del Cipressino è stata di grande attualità ad ogni tornata elettorale e nel corso degli anni si è pure tinta di giallo con soldi stanziati dalla provincia che poi però ha fatto marcia indietro. Del grande progetto iniziale oggi è in corso il rifacimento del tratto Arcidosso-Aiole, ma il più rimane da fare sulla provinciale che collega la Maremma alla montagna. «È un grande progetto quello che si è delineato a Pomarance – osserva Sergio Chiacchella, direttore del Cosvig – anche se tutti gli aspetti devono essere ancora definiti. È un progetto strategico e non dovranno esserci scorciatoie. Non bisogna avere fretta. Noi stiamo completando il quadro delle esigenze dei territori per avere il quadro. Pensiamo di poter partire coi primi appalti nella prima metà del 2017». Il governatore Rossi ha invitato i comuni a concentrare i fondi della geotermia sul grande progetto della viabilità. Poi la situazione si è evoluta, fino a quando il Cosvig è stato incaricato di fare il censimento delle urgenze viarie di tutto il distretto geotermico. Il Cosvig ha fatto un monitoraggio, e ha individuto quali sono le priorità della viabilità locale. Il lavoro è ancora in corso, ma si stima che servano 80 milioni di euro di investimenti. Il solo Cipressino vale 35 milioni di euro. L’idea è quella di accendere un mutuo di 70 milioni circa di euro, spalmato in 20 anni e dell’importo di cinque milioni annui. Ma dove saranno trovati questi soldi? Arriveranno dal fondo pattuito con l’accordo 2007 sulla geotermia e da quello della lira geotermica, vale a dire dalle compensazioni che i Comuni e la Regione ricevono da Enel Green Power per ogni kilowatt di energia prodotta. All’incontro di Pomarance tutti i Comuni, la Regione, il Cosvig sono stati d’accordo, perché si tratta di restituire dignità di transito a tutte le aree geotermiche toscane, Amiata in testa. Mancano ancora due passaggi: il Cosvig potrebbe diventare stazione appaltante e tutti i soggetti coinvolti dovranno sottoscrivere il documento. «Noi saremmo orgogliosi – dice Chiacchella – di essere il perno dell’operazione». La via insomma è quella operativa e potrebbe essere la volta buona per partire davvero dopo un’attesa durata vent’anni.