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La qualità dell’aria dei centri geotermici dell’Amiata on line 24 ore su 24

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Sono stati installati monitor nei palazzi comunali di Piancastagnaio, Santa Fiora e Arcidosso in grado di fornire informazioni riguardo ai risultati del monitoraggio dell’acido solfidrico effettuato dalle quattro stazioni situate nelle aree di produzione geotermica

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

 

La Regione “monitorizza con attenzione” l’intero sistema della geotermia in Toscana e “costantemente verifica” l’attuazione degli accordi, in particolare per quel che riguarda i “limiti degli inquinanti”. La priorità è “sempre la tutela ambientale” e in ogni caso occorrono “accordi chiari sulla geotermia”. Con queste parole l’assessore all’Ambiente e all’energia della Regione Toscana, Annarita Bramerini, si è rivolta in commissione Ambiente per una comunicazione sullo stato di attuazione degli accordi sulla geotermia. E quanto è previsto da quegli accordi a mano a mano si dipana sui territori, anche se i ritmi non sono sempre fluidi. Pochi giorni fa, ad esempio, Enel Green Power ha installato nei tre palazzi comunali di Piancastagnaio, Santa Fiora e Arcidosso altrettanti monitor in grado di fornire informazioni riguardo ai risultati del monitoraggio della qualità dell’aria, 24 ore su 24. I dati sono quelli relativi ai rilevamenti di acido solfidrico effettuati dalle quattro stazioni situate nelle aree di produzione geotermica. Un adempimento tra quelli previsti dall’accordo volontario attuativo del Protocollo d’Intesa del 20 dicembre 2007 denominato Accordo Generale sulla Geotermia. Un punto dell’accordo prevedeva, infatti, che: “Enel si rende disponibile, nel quadro dell’esigenza di assicurare la massima diffusione di informazioni alla cittadinanza, a progettare e realizzare, entro sei mesi dalla firma del presente accordo, d’intesa con gli enti locali interessati e con Arpat, un sistema di monitoraggio, un data center per la raccolta delle misure e una rete di monitor da installare presso le sedi comunali od in altri luoghi facilmente accessibili al pubblico, per la diffusione dei dati relativi ai livelli di concentrazione di particolari sostanze inquinanti rispetto alla qualità dell’aria.” I dati relativi alle misurazioni rilevate dalle centraline – seppur in ritardo rispetto ai tempi previsti – erano già accessibili da metà febbraio dalla pagina preposta del sito di Enel Green Power. Da oggi però sarà più facile per i cittadini dei tre comuni dell’Amiata conoscere in tempo reale la qualità dell’aria per la presenza nei Palazzi Comunali di Santa Fiora, Piancastagnaio e Arcidosso dei grandi schermi dove leggere costantemente i dati concernenti, i risultati del monitoraggio delle centraline di rilevamento rispetto ai valori di concentrazione media su base oraria dell’acido solfidrico (H2S). Sui monitor si potranno leggere i valori relativi ai rilevamenti delle ultime 24 ore, agli ultimi 14 giorni e 90 giorni. Sull’Amiata sono quattro le stazioni collocate ad Arcidosso, Santa Fiora, Bagnore e Piancastagnaio. Il sistema di rilevazione registra la quantità di H2S presente nell’atmosfera e trasferisce il dato ad una ‘Control Room’. I valori registrati sono confrontati con i corrispettivi valori di riferimento dei “Criteri direttivi per il contenimento delle emissioni in atmosfera delle centrali geotermoelettriche”, sulla base della Deliberazione del 22 marzo 2010 (n.344) della Giunta Regionale Toscana. L’acido solfidrico è una sostanza dotata di odore, non normata dalle leggi nazionali e quindi come valore di riferimento viene utilizzato quello indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), relativamente alla soglia di percezione umana dell’odore di questa sostanza, di 7 μg/mc. L’ARPAT spiega a proposito nel rapporto sulla qualità dell’aria nelle aree geotermiche relativa al 2009 che: “Relativamente alla soglia di percezione umana dell’odore dell’acido solfidrico, la vasta letteratura evidenzia il ruolo fondamentale assunto dalla “variabilità individuale” che ha portato a proporre di volta in volta campi di valori molto diversificati fra loro. Recenti studi sull’esposizione ad odori distinguono una “soglia di rivelazione”, che è la minima concentrazione che suscita una risposta sensoriale, una “soglia di riconoscimento”, che è la minima concentrazione di identificazione del tipo di odore, e una “soglia del disturbo o fastidio”, proponendo anche criteri per relazionare fra loro queste soglie. Nella realtà le soglie non corrispondono a valori definiti e costanti, ma piuttosto sono degli intervalli, generalmente, abbastanza ampi di concentrazione, che dipendono anche del metodo utilizzato per la loro individuazione.” Quindi anche il vasto materiale reperibile in letteratura non fornisce un’indicazione univoca sul valore delle soglie di questo inquinante. Per questo l’ARPAT utilizza come indicatore le “percentuali di ore con valore di concentrazione media > 7 μg/m3, sul totale delle ore monitorate nel periodo di riferimento per mantenere coerenza con la soglia olfattiva WHO-OMS che è il riferimento universalmente accettato dalle comunità scientifiche”. Questo è quindi anche il riferimento che compare nei monitor installati nei Municipi dei quattro centri dell’Amiata. L’operazione promossa da Enel Green Power e Regione Toscana è stata possibile grazie all’installazione di stazioni di rilevamento dislocate in tutte le zone geotermiche della Toscana, secondo una metodologia di misurazione ed un sistema di certificazione concordati con Arpat, al fine di ottenere un dato conforme ai criteri utilizzati dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente.