Provincia di Grosseto e Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Siena e Grosseto sono ai ferri corti. Il motivo principale del contendere le energie rinnovabili ed in particolare il fotovoltaico. L’ultimo acceso diverbio in ordine di tempo è avvenuto durante un convegno all’Argentario dove il funzionario dell’ente ministeriale, Vanessa Mazzini, ha esplicitato le difficoltà generali di collaborazione con la provincia e poi nel merito ha affermato: «siamo preoccupati per lo sviluppo dei campi da golf che la provincia sta sostenendo: un’ottima idea per rilanciare il turismo, ma che crea notevoli impatti sul paesaggio perché prevede un importante rimodellamento del terreno. Siamo preoccupati poi per lo sviluppo del fotovoltaico, che finisce per trasformare il paesaggio senza conciliarsi troppo con lo sviluppo del turismo. La provincia ci manda parecchi progetti, ma non comprendiamo come si integrino con la tutela dei beni paesaggistici». La replica articolata della provincia che come noto (e a nostro avviso a ragione) punta sulle energie rinnovabili come motore di quella green economy che può contribuire a rilanciare l’economia locale (e non solo), è stata affidata al vice presidentee assessore alle Energie rinnovabili, Marco Sabatini «Il Piano territoriale di coordinamento della provincia (Ptc) si fonda sul principio dello sviluppo sostenibile: per questo le politiche territoriali pongono particolare attenzione alla salvaguardia di tutte le risorse ambientali e paesaggistiche dell’intero nostro territorio. Riguardo le energie rinnovabili, la provincia si è ovviamente posta il problema degli ambiti non idonei ad accogliere gli impianti, ancor prima che intervenissero le Linee guida nazionali a disciplinare la materia. Con il Ptc la provincia ha regolamentato, dal punto di vista paesaggistico, tutte le tipologie: fonti idrauliche, fonte solare, biomasse e risorse geotermiche. Nel far questo, abbiamo posto innanzitutto condizioni di compatibilità con il sistema paesistico e abbiamo escluso, ad esempio, i pannelli solari nelle aree archeologiche, nelle aree protette ed aree contigue, nei siti di interesse naturalistico, nei biotopi, nei corridoi biologici, negli ambiti a tutela dei monumenti, dei centri antichi e città murate e così via. Anche per i campi da golf- ha continuato il vicepresidente- il Ptc pone dei requisiti di salvaguardia a tutela delle risorse essenziali del territorio, a tutela degli ambiti naturalistici e a mantenimento del valore dei paesaggi. Abbiamo per questo predisposto regole a garanzia del bilancio idrico e per il recupero delle acque, per la localizzazione in prossimità di depuratori o altri impianti di riciclo, di collocazione, dimensionamento e configurazione con il minimo impatto ambientale». Sabatini ha poi ricordato le proficue collaborazioni sui temi energetici con enti, associazioni ambientaliste e di categoria e le interlocuzioni dettagliate sul Ptc avvenute con la Sovrintendenza dal 2003 a fine 2009 che pare però non abbiamo riguardato particolari questioni di merito. A tal proposito il vicepresidente si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «le Energie rinnovabili così come i campi da Golf sono disciplinati dal Ptc eppure nessuna osservazione in merito a questi argomenti è mai sopraggiunta dalla Soprintendenza. Le critiche mosse dall’Ente ministeriale non trovano rispondenza né nelle azioni né negli atti che la provincia ha compiuto. Nessuno mette in discussione l’importante ruolo della Soprintendenza nella tutela dei beni culturali e nessuno contesta la libertà di critica e di espressione. Credo però che sia necessario, per tutti, delimitare bene il proprio campo d’azione: la provincia di Grosseto deve occuparsi di ciò che le compete, come il governo del territorio, che è una funzione politica. La Soprintendenza si occupi di esprimere pareri sulle aree a vincolo» ha concluso Sabatini
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