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La nuova Geotermia nelle nuove graduatorie GSE

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Durante il convegno di Arezzo, “Geotermie rinnovabili e lavoro”, svoltosi gli scorsi 25 e 26 novembre presso la “Casa dell’Energia” (ex Fonderia Bastanzetti), Aurelio Cupelli di Rete Geotermica e tra i relatori della sessione del 26 novembre, ha comunicato la notizia a degna conclusione di un accordo generale tra forze politiche e sociali scaturito per promuovere la geotermia a reiniezione totale come si può vedere dai video delle due giornate.

Fonte: Ecquologia.com

Autore: Aurelio Cupelli, Rete Geotermica

Lo scorso venerdì 25 novembre, sono state pubblicate le graduatorie degli impianti iscritti ai Registri e ai Registri per gli interventi di rifacimento, previsti dal DM 23 giugno 2016.

Nella pagina Graduatorie Registri DM 23 giugno 2016 è possibile visualizzare, per ciascun contingente di potenza previsto dal Decreto e indicato nei Bandi del 20 agosto 2016, l’elenco dei progetti ammessi al regime degli incentivi per le fonti rinnovabili non fotovoltaiche.

Si tratta questo, del risultato dell’unico bando previsto dal DM 23 giugno 2016, in attesa che il governo vari le nuove politiche di incentivazione per le fonti energetiche rinnovabili per il prossimo futuro.

Scorrendo i registri con le graduatorie suddivise per tipologia di fonte rinnovabile, si nota subito che, come già comunicato dal GSE al momento della chiusura del bando, avvenuta il 28 ottobre scorso, il numero delle domande presentate, e la sommatoria delle potenze proposte, doppia quasi lo spazio reso disponibile dal DM stesso.

Questo non può che essere leggo come un segnale molto importante: il settore delle rinnovabili in Italia c’è ed è capace di una forte progettualità e denota una spiccata propensione agli investimenti.

Se guardiamo nel dettaglio alcune fonti in particolare, vediamo che per l’eolico on-shore, il GSE ha ricevuto 256 richieste per una potenza complessiva di oltre 186 MW, di fatto più del triplo rispetto al contingente disponibile di 57 MW. Stessa situazione anche per l’idroelettrico, per il quale sono state presentate 565 richieste, per un totale di 249 MW di potenza, a fronte dei 79 MW messi a disposizione dal bando. Un po’ meglio è andata per i proponenti di impianti a biomasse, in quanto hanno avuto accesso 174 richieste sulle 233 presentate.

Una considerazione a parte lo merita il settore geotermoelettrico, a cui il DM 23 giugno 2016 assegnava un contingente di 30 MW. Dopo che nel triennio 2013-2015, nonostante un contingente complessivo disponibile di 105 MW, se si eccettua il potenziamento con le biomasse dell’impianto Enel di Castelnuovo val di Cecina da 4,2 MW, i bandi andarono deserti, sono state presentate ben 10 domande di iscrizione per un totale di 49 MW. Questo ci fa dire che finalmente anche questo settore si è sviluppato ed è cresciuto al punto di produrre progetti, anche guardando il rapporto contingente/potenza proposta, in linea con le altre fonti.

Se poi andiamo a scorrere nel dettaglio la graduatoria vediamo prima di tutto che si tratta solo di impianti a totale reiniezione del fluido geotermico nelle stesse formazioni di provenienza e quindi a zero emissioni in atmosfera, portando così ad affermare che un nuovo modo di utilizzare la risorsa geotermica, ambientalmente compatibile ed efficiente, verrà messo in atto anche in Italia. Dei 6 progetti che hanno ottenuto l’iscrizione al registro, 4 distribuiti nella regione storica della geotermia, la Toscana, mentre 2 di essi sono in Campania.

Spicca, leggendo l’elenco dei proponenti, l’assenza dell’unico concessionario ad oggi della risorsa geotermica in Italia, ma che al tempo stesso esprime una importante pluralità di operatori industriali, che potranno innescare lo stesso virtuoso circolo di concorrenza e sviluppo della diffusione tecnologica che, prendendo ad esempio il settore fotovoltaico, potrà portare nei prossimi anni ad una ulteriore crescita tecnologica, ad un sempre maggiore miglioramento degli impianti ed una loro graduale discesa dei costi.

L’iscrizione al registro sancisse così di fatto il primo traguardo significativo di questo settore, il riconoscimento di una presenza e di una capacità imprenditoriale che si è fatta le ossa attraverso gli ultimi 6 anni trascorsi a svolgere ricerca attraverso i numeri di permessi minerari, ma anche attraverso la costituzione di una rete d’imprese, la Rete Geotermica, che ha saputo mettere in comune le proprie esperienze e la propria professionalità.