Un braccio di ferro che mette a dura i prova i nervi, ma l’invito, che arriva da più parti, è a mantenerli ben saldi e a non perdere la calma. Si inasprisce la vertenza della Smith di Saline di Volterra con l’annuncio, in tarda serata, che è saltato il tanto atteso incontro, previsto venerdì 19 giugno a Pisa per la presentazione del piano industriale che potrebbe salvare il destino delle stabilimento. Il piano, che doveva essere illustrato dai vertici dell’azienda inizialmente entro il 10 giugno, ora dovrebbe arrivare – il condizionale è d’obbligo – sul tavolo istituzionale al Ministero per lo sviluppo economico. A data ancora da stabilire.
La comunicazione di Confindustria dell’annullamento del vertice, arriva al termine di un’altra intensa giornata fuori dai cancelli della fabbrica di scalpelli, oggi vuota. E dopo che venerdì i lavoratori erano stati collocati in libertà, a casa e senza stipendio perchè avevano rifiutato di rimuovere il blocco delle merci in uscita; nel pomeriggio erano piovute le contestazioni dei dipendenti al presidio ai danni dell’operation manager Claudiano Porciani, dell’ingegnere Simone Pallesi e del capo del personale Mauro Marchi, per lui proseguite anche in via Borgo Lisci a Saline dove si era fermato con l’auto, accerchiata poi da alcuni cittadini e lavoratori.
Questa mattina i dipendenti dalle 7 hanno atteso l’arrivo dei dirigenti, ma non si è presentato nessuno. La fabbrica è rimasta deserta fin quando alle 10 non si sono riuniti in assemblea. Poi, dopo le comunicazioni tutti, o quasi, a casa: al presidio si organizzano turni con una presenza più numerosa dato che i dipendenti sono in libertà.
In serata, invece, la doccia fredda: il piano industriale non sarà svelato venerdì all’Unione industriali, ma in un incontro al Mise che ancora deve essere fissato.
Inevitabile che questo ritardo non sia affatto gradito ai lavoratori, sui quale pende dallo scorso 27 aprile la procedura di mobilità per cessazione attività, che ha per termine il 25 luglio.
Mentre l’azienda, nella comunicazione inviata da Confindustria alle rappresentanze sindacali per annunciare l’annullamento dell’incontro, chiede che "il sito produttivo ritorni ad essere nella piena disponibilità della Direzione Aziendale". In sostanza, che si ritorni alla ‘normalità’ per proseguire con le trattative, annullando le azioni di protesta messe in atto dai lavoratori, come scioperi, presidi, contestazioni e blocco delle merci in uscita.
"Riteniamo opportuno procedere con sangue freddo e razionalità – commenta il rinvio della data la rsu dello stabilimento Andrea Pagni – A questa provocazione dovremmo rispondere usando la testa, con tutta la nostra intelligenza, in modo da non fornire all’azienda alibi e pretesti che potrebbero usare contro la nostra vertenza".
I lavoratori si riuniranno in assemblea domani o dopodomani per valutare questa nuova situazione.
Mentre anche le istituzioni, già dai primi commenti a caldo, invitano a mantenere i nervi saldi. "Anche se non è facile, manteniamo tutta la calma che è possibile raccogliere – scrive agli operai il sindaco di Volterra Marco Buselli al quale si associa il collega Sandro Cerri di Montecatini – Il momento è delicatissimo e non conviene fare passi falsi. Invito al coordinamento fra tutte le componenti".
Anche il segretario della Fiom di Pisa Marcello Franchi e quello della Cgil Gianfranco Francese invitano a "riprendere un confronto in cui il rispetto reciproco prevalga sulla volontà di sfogare la tensione". Condannano, da un lato, il comportamento dell’azienda che venerdì ha messo in libertà i lavoratori e negato loro "anche il diritto a consumare il pasto, peraltro già preparato dalle cucine, gettando nell’immondizia tutto il cibo con uno spreco ed uno spregio incomprensibili e inaccettabili in una situazione già così tesa".
Ma altrettanto criticano le reazioni dei lavoratori "che ne sono seguite: dall’ammaina bandiera, al lancio delle uova in un’escalation di risentimenti fuori controllo".
"Lavoriamo tutti, comprese le istituzioni, perché si recuperi la lucidità necessaria a ridurre, dalle spalle dei lavoratori, il peso emotivo di questa vertenza – aggiungono Franchi e Francese – Lo si faccia soprattutto ora che si entra nella fase più delicata e difficile, quella della presentazione del piano industriale e del conseguente negoziato che dovrà porsi il duplice obiettivo, con il contributo di tutti i soggetti seduti al tavolo ministeriale, di mantenere il sito produttivo della Smith Bits a Saline di Volterra e di non avere un saldo occupazionale negativo. Un risultato molto difficile, ma ancora possibile".
Da un lato le paure e la rabbia di quasi 200 lavoratori che saranno a casa tra 40 giorni. Dall’altro l’azienda, che fa parte della multinazionale Schlumberger, il cui piano per scongiurare l’annunciata chiusura deve ancora essere presentato.