Enel Green Power North America, Inc. (Egpna), ha annunciato di aver «avviato l’operatività della prima centrale industriale di grande taglia a tecnologia geotermica-idroelettrica integrata presso Cove Fort nello Utah. A Cove Fort, Egpna abbina infatti un generatore verticale completamente sommergibile a un pozzo di iniezione geotermico, combinando l’energia geotermica e idroelettrica nello stesso sito».
Egpna è presente in 23 Stati Usa e i 2 Province canadesi con oltre 2,5 GW di capacità installata in impianti eolici, solari, geotermici e idroelettrici.
Cove Fort è la seconda centrale elettrica ibrida di Egpna ad avviare le attività negli Usa, la filiale statunitense di Enel gestisce anche l’impianto di Stillwater a Fallon, in Nevada, la prima centrale al mondo a combinare le tecnologie geotermiche a ciclo binario a entalpia media con il termico solare e il fotovoltaico solare nello stesso sito. Enel evidenzia che «Il know how della geotermia toscana, che si sviluppa tra Pisa e Larderello, continua quindi a fare scuola nel mondo attraverso l’innovazione tecnologica e il costante sviluppo delle energie rinnovabili: in fase di ricerca mineraria e progettazione, infatti, gli impianti geotermici Enel Green Power in tutto il mondo sono seguiti da giovani ingegneri italiani che operano presso gli impianti geo Enel Green Power della Toscana, nelle province di Pisa, Grosseto e Siena».
Con una capacità installata di 25 MW, Cove Fort ha iniziato ad operare nel 2013 e genera fino a 160 GWh di energia all’anno, soddisfacendo il fabbisogno di oltre 13.000 famiglie americane ed evitando l’emissione in atmosfera di circa 115.000 tonnellate di CO2 all’anno.
Enel spiega che «I risultati della fase di sperimentazione iniziale, tenutasi tra luglio e settembre 2016 evidenziano come abbinando un generatore idroelettrico al pozzo di iniezione geotermica sia possibile avere un aumento complessivo della produzione di 1.008 MWh nel periodo, coprendo l’8,8% del consumo energetico dell’impianto Cove Fort e migliorando la sua efficienza operativa. L’innovativo generatore cattura l’energia prodotta dal reflusso dell’acqua nella terra per generare elettricità supplementare, oltre a controllare meglio il flusso di soluzione salina nel terreno. La presenza del generatore crea una pressione contro il flusso, riducendone la turbolenza e minimizzando la probabilità di potenziali danneggiamenti del pozzo. Il risultato rappresenta una innovazione senza precedenti, che potrebbe ridurre i costi operativi e di manutenzione, offrendo nel contempo la possibilità di generare ricavi aggiuntivi».
Francesco Venturini, responsabile Enel Global Renewable Energies, conclude: «L’entrata in esercizio di questa tecnologia è una novità mondiale e rappresenta una pietra miliare per il settore geotermico, rafforzando il nostro impegno a favore dell’innovazione e dell’efficienza energetica. Stiamo creando soluzioni innovative per rendere le energie rinnovabili migliori, più affidabili e intelligenti. Tale processo ci ha portato alla scoperta di un modo più produttivo di ottimizzare le attività dell’impianto e la produzione di energia ‑ una tecnologia che intendiamo usare nei nostri impianti in tutto il mondo».