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La geotermia taglia le bollette del settore residenziale

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Secondo Elco Italia questa risorsa può rappresentare un’opportunità soprattutto per un Paese come il nostro, povero di altre fonti energetiche

Fonte: Energia 24 Club.it

Autore: Energia 24 Club.it

La geotermia a bassa e media entalpia, utilizzata soprattutto in ambito domestico, rappresenta una concreta possibilità per un Paese come il nostro. Ne è convinta Elco Italia, che ha deciso di creare una specifica divisione aziendale dedicata a questa fonte rinnovabile. «Si tratta – ha precisato Flavio Borgna, amministratore delegato della società – di una grande opportunità per un paese come l’Italia che non possiede grossi giacimenti di idrocarburi e non ha impianti nucleari. Ma non solo per noi. Ci aspettiamo, nel giro di pochi anni, di maturare un bagaglio di esperienza e competenze sulla geotermia tali da permetterci di proporci come riferimento a tutti i Paesi europei dove Elco è presente, contribuendo in questo modo anche allo sviluppo del mercato delle pompe di calore. Le centinaia di impianti che abbiamo già realizzato ci permettono di affermare con sicurezza che si tratta di un grande mercato». Il principio di funzionamento di questi impianti è semplice: la temperatura del suolo aumenta man mano che si scende in profondità, in media di tre gradi ogni 100 metri. Esistono tuttavia zone in cui tale temperatura è più alta e in cui quindi è più semplice sfruttarla a fini termici attraverso le sonde geotermiche, che consentono lo scambio di energia direttamente con il terreno.
«Scegliere un impianto geotermico – ha spiegato Mario Maistrello, professore del dipartimento B.e.s.t., del Politecnico di Milano – significa assicurarsi un ambiente domestico confortevole, piacevolmente caldo d’inverno e fresco d’estate, grazie a una tecnologia rispettosa dell’ambiente, ma anche vantaggiosa dal punto di vista economico. Un impianto geotermico, se opportunamente dimensionato, è in grado di riscaldare e raffrescare un edificio senza l’ausilio di altri apparecchi, garantendo – da un lato – la riduzione delle emissioni di inquinanti e di CO2 in atmosfera e – dall’altro – un risparmio di circa il 60% rispetto a un sistema di riscaldamento con caldaia a metano».
Secondo Elco Italia, in media l’investimento iniziale per realizzare un impianto geotermico è ammortizzabile in un lasso di tempo compreso tra i sei e i nove anni, a seconda dello specifico sistema utilizzato e degli incentivi che si possono ottenere per gli interventi di riqualificazione. Il vero vantaggio, però, è che riscaldare una casa con la geotermia assicura un risparmio del 60% rispetto all’utilizzo di una caldaia a metano. Inoltre, l’integrazione con altre fonti rinnovabili (fotovoltaico o solare termico) può aiutare ad alimentare o integrare le pompe di calore, consentendo di ottenere risparmi in bolletta fino al 70%, senza contare la riduzione dei gas inquinanti in atmosfera. Elco Italia cita l’esempio di due impianti geotermici che sono stati installati – a partire del 2010 – in due palazzine (con 17 appartamenti ciascuna) di Asti in classe energetica A+, con potenza termica di circa 140 kW totali e integrati con un impianto fotovoltaico e un sistema di recupero dell’acqua. L’azienda stima che questi investimenti saranno ammortizzati in cinque anni, garantendo un risparmio di 81 tonnellate di CO2 in atmosfera l’anno.