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La geotermia europea è attesa a un raddoppio entro il 2020

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Secondo la roadmap messa a punto dal RHC-Platform il progresso sarà soprattutto delle soluzioni a bassa entalpia in ambito residenziale

Fonte: Tekneco.it

Autore: Gianluigi Torchiani

Il futuro della geotermia è soprattutto nella bassa entalpia, ossia per la produzione di riscaldamento e condizionamento per il settore residenziale. La conferma arriva dalla roadmap per lo sviluppo geotermico messa a punto dall’European Technology Platform on Renewable Heating & Cooling (RHC-Platform), che dettaglia un piano di ricerca e sviluppo nel settore geotermico fino al 2020. Attualmente, le fonti di energia geotermica forniscono oltre l’equivalente di 4 milioni di tonnellate di petrolio (Mtep) l’anno per il riscaldamento e il raffreddamento nell’Unione Europea, pari a più di 15 GWth di energia, dove la maggior parte è costituita da sistemi geotermici a pompa di calore. La capacità totale di geotermia installata a fini elettrici (alta entalpia) in Europa ammonta oggi a circa 946 MW, con una produzione annuale di circa 5,56 TWh in termini di energia elettrica. Gli impianti combinati (calore ed elettricità) sono invece ancora marginali.
Ma il potenziale è ancora enorme, sottolinea la RCH Platform, secondo cui l’energia geotermica può essere utilizzata praticamente ovunque nel settore residenziale e terziario, ma anche nell’industria fino a temperature nell’intervallo di 200-250 ° C. Seguendo il trend attuale, nell’Unione europea (UE-28) il potenziale geotermico produttivo nel 2020 sarà pari a circa 40 GWth, corrispondente a circa 10 Mtep. Lo sviluppo quantitativo del mercato europeo del riscaldamento e raffreddamento geotermico nei prossimi dieci anni dovrebbe dunque essere alimentato principalmente attraverso l’introduzione e il consolidamento di sistemi geotermici poco profondi. Questo mercato è già oggi abbastanza maturo in Svezia e in Svizzera e mercati ben sviluppati in Austria, Norvegia, Germania e Francia. Vi sono poi altri mercati europei emergenti, come Italia, Spagna, Regno Unito, Ungheria, Romania, Polonia e gli Stati baltici, dove è ipotizzabile una crescita molto alta di questi sistemi nei prossimi anni.
“L’energia geotermica sarà una fonte di energia fondamentale sia nelle smart city sia nelle comunità rurali smart, in grado di fornire sia energia termica (per riscaldamento e raffreddamento) sia energia elettrica, oltre a fornire soluzioni per reti termiche ed elettriche intelligenti via accumulo termico sotterraneo”. Non mancano certo le sfide tecnologiche: in particolare, dovranno essere individuate le soluzioni più innovative, facili da installare e più efficienti, in particolare per la ristrutturazione di edifici esistenti, ma anche per nuovi edifici autosufficienti o addirittura produttori di energia. In secondo luogo,si dovrà puntare sullo sviluppo di sistemi di teleriscaldamento geotermico (come si sta iniziando a fare in Toscana) in aree urbane densamente popolate.