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La geotermia è possibile. Basta volerlo

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L’energia della geotermia, rinnovabile e a basso impatto in Italia ha grandi prospettive, sia di sfruttamento, sia industriali

Fonte: Tekneco.it

Autore: Sergio Ferraris

L’energia, rinnovabile, è anche nel sottosuolo e l’Italia ne è leader mondiale. Si tratta della geotermia che nel Bel Paese è presente con 814,7 MW elettrici, 264,4 MW termici e 3,4 MW frigoriferi, ma che stenta a svilupparsi ulteriormente. Eppure si tratta di una fonte, che sfrutta il calore del sottosuolo nel caso dell’alta entalpia e il differenziale di temperatura per quanto riguarda la bassa entalpia, la quale è disponibile in vaste zone del territorio italiano. «Gli impianti geotermici li fai dove ci sono i presupposti geologici per farli – spiega Katiuscia Eroe, di Legambiente – e in Italia i presupposti ci sono . Anche se lo sfruttamento geotermico ad alta entalpia (temperatura superiore ai150°C da cui è possibile produrre energia elettrica tramite una turbina a vapore, ndr) è possibile sostanzialmente solo in alcune regioni come Toscana Lazio, dove gli impianti sono già presenti con poli d’eccellenza fin da inizio secolo, e in Sardegna e in Campania dove invece molto si potrebbe ancora fare».

La sfida, però, è quella di sfruttare il calore della terra, che è capace di aiutarci in maniera sostanziale l’autosufficienza energetica nel settore termico, attraverso lo sfruttamento della geotermia a media entalpia, con temperature comprese tra 150 e 90°Cche è idonea ad usi diretti o alle pompe di calore ed è possibile in molte zone d’Italia, al contrario di quella ad alta entalpia che è presente quasi solo nello storico sito toscano di Larderello, il quale è sfruttato dall’inizio del secolo scorso. «Attualmente esistono solo quattordici progetti pilota per lo sfruttamento di questa energia ma manca una mappatura che indichi le aree idonee nel Paese, facendo valutazioni anche di carattere economico per capire se conviene o meno sviluppare degli impianti», prosegue l’esperta di Legambiente. é in crescita, invece, la geotermia a bassa entalpia, ossia quella che funziona a temperature inferiori a 90°C e che è applicabile in tutte le regioni d’Italia, sia per usi residenziali sia per attività agricole, artigianali e industriali.

Nel 2006 gli impianti geotermici a bassa entalpia erano presenti i cinque comuni, mentre a oggi su contano in 474 comuni. E lo sviluppo di questa fonte offre almeno due vantaggi. Il primo è il basso impatto ambientale, mentre il secondo è legato alle tecnologie, nelle quali l’Italia è in pole position. Lo sviluppo della geotermia nel nostro paese potrebbe rappresentare lo “zoccolo duro” di mercato per consentire alle imprese di guardare all’estero, dove il mercato per questa tecnologia è immenso.