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«La geotermia antidoto al sisma»

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Sull’Amiata molti ne sono convinti: da quando si fanno i buchi, non c’è più il terremoto

Fonte: Il Tirreno.it

Autore: Fiora Bonelli

I fori geotermici stanno salvando l’Amiata dai terremoti? L’argomento, di tragica attualità, viene posto da molti, sull’Amiata, sotto forma di domanda agli scienziati, ma c’è la convinzione comune e diffusa, in montagna, che sia proprio così. Perché da quando l’Amiata è diventata “geotermica”, i gravissimi terremoti che si registravano, non ci sono più. Per lo meno la popolazione non li avverte. Fra coloro che ipotizzano questa possibilità, c’è Alvaro Giannelli, più volte sindaco di Castel del Piano, espertissimo conoscitore dell’ambiente e della storia paesana e amiatina e memoria storica locale. Lui, che per una vita ha lavorato all’acquedotto, percorrendo palmo a palmo la montagna, sostiene che da quando è iniziato lo sfruttamento geotermico , negli anni 60, la sismicità avvertita dalla popolazione è pressoché uguale a zero. Fino a quel momento, cosa si ricorda dei terremoti? «C’erano, spesso, negli anni 50, terremoti violentissimi. Si sentiva il boato e tremavano case e terreno. Addirittura i campagnoli che andavano alla vigna, vedevano muoversi le piante di vite Ma anche prima del 50, ci fu un terremoto con dei morti, un terremoto fortissimo, che scosse tutta l’Amiata, accaduto negli anni 30. Vi furono 10 morti ad Abbadia San Salvatore».

Ma come era la reazione della gente? «Eravamo sempre pronti a scappare. C’erano alcuni che dormivano fuori casa. Andavamo, poi, a chiedere lumi all’Ingegner Crida, che era considerato un vero scienziato. Ci spiegava che qui in Amiata i terremoti erano di tipo ondulatorio e dunque meno pericolosi di quelli sussultori».

Erano frequenti, dunque, i terremoti in Amiata?
«Prima degli anni 60, i terremoti erano avvertiti dalla gente spessissimo, ed erano considerati fenomeni consueti e pericolosi. Tanto che era ricorrente la domanda se le tantissime cantine scavate sotto il paese potessero costituire un pericolo e una causa in più per la forza e la violenza del sisma».

Da quando sono cambiate le cose? «La situazione si è modificata radicalmente da quando è iniziato lo sfruttamento geotermico e sono stati effettuati i primi fori nel terreno. Sono una cinquantina di anni che a parte qualche lievissima scossa che non mette paura a nessuno, il terremoto di scala alta non si avverte più. E siamo in tanti a ritenere che non sia un caso, ma che questa mancanza di fenomeni sismici dipenda dalla presenza dei lavori legati allo sfruttamento geotermico. Ma siccome non siamo scienziati, chiediamo agli esperti se è una ipotesi plausibile». L’opinione di Giannelli, comunque, è assai diffusa a Castel del Piano. Ne è convinto lo stesso presidente dell’Unione dei comuni Franco Ulivieri: «È una coincidenza evidente. In ogni caso ci sarà chi ci può dire di più». Altri rammentano bene la paura del terremoto negli anni ’50: «Dormivamo nei pagliaie in paese c’era chi trascorreva le ore notturne in piazza Garibaldi e nel Piazzone. Fortuna che ora non si sentono più».