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La geotermia ai piedi della torre Eiffel

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A Parigi presto disponibili 100 MWe grazie ai nuovi pozzi geotermici

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La produzione elettrica da fonte geotermica è caratterizzata, nella maggior parte dei casi, da impianti posti in prossimità di zone caratterizzate da fenomeni di alta entalpia e, quasi di conseguenza, abbastanza lontane da contesti urbani di grandi dimensioni. Sorprende quindi un po’ la notizia secondo la quale si sono realizzati -e proseguono tuttora- progetti che vedono l’utilizzo della fonte geotermica per la produzione elettrica a Parigi.

Il colosso del gas francese Engie (cioè l’ex GDF Suez) sta attualmente realizzando nuove infrastrutture di ricerca e produzione (centrali e pozzi) nell’area parigina al fine di incrementare la potenza installata di 50 MWe, portando il totale della capacità geotermica della società nella capitale a 100 MWe.

"Questo è il periodo più attivo per la geotermia degli ultimi due decenni. La geologia della regione di Parigi è favorevole e la sua densità di popolazione rende i progetti sostenibili, in termini di efficienza", ha spiegato Damien Terouanne, dirigente di Engie. Entro la fine di quest’anno, saranno avviati un totale di 40 pozzi geotermici nell’area metropolitana di Parigi, a servizio di 5 nuove centrali. Quella attualmente in costruzione, a Noisy-le-Sec, avrà una capacità di 10 MWe. La realizzazione dei nuovi pozzi gode di sovvenzioni statali per 6,5 milioni di euro, su un totale di costi stimato in 35 milioni di euro.

Ma non stiamo parlando, ovviamente, solo di elettricità. Parigi già vantava la più grande concentrazione al mondo di pozzi geotermici profondi legati a reti di teleriscaldamento, anche prima di queste ultime realizzazioni. I due pozzi di 1.800 metri a Rosny-sous-Bois forniscono calore per il riscaldamento abitativo a circa la metà della popolazione in quell’area, per l’equivalente di 10.000 abitazioni nella zona, insieme a quelli di Noisy-le-Sec e Montreuil.

Ma perché Gaz de France – Suez ha cambiato nome? “Perché il mondo dell’energia sta cambiando, ci stiamo muovendo verso un mondo fatto meno di energia centralizzata ad alta intensità di carbonio”, ha detto all’agenzia Reuters il direttore esecutivo Gerard Mestrallet.