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La geotermia a bassa entalpia a convegno

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Il 15 e 16 marzo in Sicilia e il 22 marzo ad Acqui Terme, due convegni per parlare dell’utilizzo del calore geotermico a bassa temperatura, alternativa ai metodi tradizionali di climatizzazione e produzione di acqua calda sanitaria

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La geotermia a bassa entalpia rappresenta un’interessante alternativa ai metodi tradizionali di climatizzazione e promette ottimi risparmi e garanzie di affidabilità nel tempo. Lo sanno bene i paesi del Nord Europa nei quali è ormai consuetudine utilizzare il calore della terra per la climatizzazione degli edifici. Una condotta virtuosa che si sta anche nel nostro paese. 

L’utilizzo della geotermia a bassa entalpia sta, infatti, facendo breccia nel mondo delle energie rinnovabili e sempre di più nei progetti di nuove costruzioni, pubbliche o private, sono inserite le pompe di calore geotermiche tra i sistemi tecnologici utilizzati per garantire il fabbisogno energetico degli edifici.

Le richieste di utilizzo dei sistemi di climatizzazione geotermici sono dunque in forte aumento come spiega anche Fabrizio Magini ,il direttore tecnico di una società che lavora in questo settore e che ha organizzato ad Acqui Terme un convegno per fare il punto sul sistema degli incentivi.

«Dopo anni in cui abbiamo faticato parecchio per portare a conoscenza degli utenti i vantaggi economici ed ambientali di questa energia che proviene dal sottosuolo terrestre –spiegaimprovvisamente siamo stati assaliti da una valanga di richieste, molte delle quali provenienti anche dai centri di grandi città come Milano, Torino, Roma. Evidentemente sta funzionando un passa parola da parte di chi ha già impiantato questa energia e ne ha potuto constatare gli enormi benefici».

I primi ad accorgersene sono stati grandi gruppi di progettazione che hanno introdotto sistemi di climatizzazione basati sulla geotermia a bassa entalpia in progetti architettonici destinati a divenire centri commerciali, supermercati, sedi di grandi aziende, alberghi.

In pratica tutti i nuovi progetti improntati su un sistema di costruzione che guarda all’efficienza energetica come elemento di forte caratterizzazione prevedono il ricorso a impianti di geoscambio a bassa entalpia.

Il convegno organizzato ad Acqui Terme, è stato dunque l’occasione per fare il punto sulle tecnologie –in continua evoluzione- sul sistema degli incentivi di cui questi impianti possono avvalersi, sui risparmi che si possono ottenere e sulle possibilità di realizzazione oltre che in nuovi edifici anche in caso di ristrutturazione di edifici esistenti.

«La geotermia a bassa entalpia –ha spiegato Magini- è applicabile in molti casi di ristrutturazioni e nelle nuove costruzioni con rientro del maggior costo iniziale nell’ordine dei 5-8 anni rispetto ai sistemi tradizionali, senza contare le eventuali agevolazioni e contributi pubblici».

Di geotermia a bassa entalpia si è parlato anche nel convegno organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi e dall’Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia: “La geotermia a bassa entalpia: nuove opportunità per uno sviluppo sostenibile – il ruolo del geologo”.

Due giorni -il primo a Patti e il secondo a Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia– in cui si è discusso delle potenzialità offerte dallo sfruttamento dell’energia del sottosuolo per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria.

Durante il convegno è stata anche presentata una proposta di regolamento regionale per l’installazione di sistemi geotermici a bassa entalpia.

«Organizziamo in Sicilia un evento molto importante –ha detto il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Gian Vito Graziano- che si spera possa aprire la strada ad una norma regionale di regolamentazione del settore. Ricordiamoci che la geotermia è una fonte energetica pulita e che la nostra isola è la terza regione italiana, quarta grande area nazionale di calore sotterraneo, dopo la Toscana e la Campania ma ad oggi questa energia non è ancora sfruttata».