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La Comunità del cibo a energie rinnovabili si apre all’università

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L’università degli studi di Scienze gastronomiche porterà i suoi studenti all’interno delle aziende che compongono la Comunità del cibo a energie rinnovabili (Ccer) realtà tutta toscana che valorizza la sapienza agroalimentare radicata sul territorio alimentandola con energia da fonti pulite, geotermia in primis.

Fonte: Greenreport

Autore: Greenreport

Proprio grazie a un accordo tra il Cosvig (Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche) e l’università di Scienze gastronomiche, infatti, ogni anno agli studenti dell’ateneo è offerta l’opportunità di partecipare a stage formativi nell’orbita della Ccer, le cui aziende sono riconosciute come sedi didattiche.
Il filo che unisce l’università, nata nel 2004 a Pollenzo, e la Comunità del cibo a energie rinnovabili parte da lontano: la prima è nata e promossa sotto la spinta della nota associazione Slow food, la stessa che insieme al Cosvig ha dato vita nel 2009 alla Comunità stessa: una realtà che unisce oggi un corposo gruppo di imprenditori del settore agro alimentare che utilizzano un modello produttivo non convenzionale adoperando materie prime toscane (quasi sempre autoprodotte in azienda) nei processi produttivi.
Con la visita nelle aree geotermiche degli studenti del master “Food Culture and Communications: Human Ecology and Sustainability” si apre dunque  un 2016 che vedrà la Comunità del cibo a energie rinnovabili impegnata in importanti eventi: dal Food expo in Danimarca (dal 6 all’8 marzo) al Salone del gusto di Torino previsto per fine settembre.
I primi impegni vedono appunto protagonisti gli studenti dell’ateneo di Pollenzo:  che sta per iniziare è il primo dei due stage formativi del 2016, e vedrà protagonisti 28 studenti provenienti da 12 differenti paesi.
Si inizia lunedì 25 gennaio con una cena di benvenuto presso il ristorante Le Aiuole di Arcidosso (GR) segnalato nella Guida Osterie d’Italia di Slow Food.
Il giorno seguente i ragazzi proseguiranno la loro visita all’azienda Marchini di Castel del Piano (GR), specializzata nella lavorazione del legno di olivo, per poi recarsi a La Poderina Toscana di Montegiovi (GR), azienda della Comunità del Cibo che produce olio e vino Doc Montecucco con l’utilizzo di energia solare e biomassa, presso la quale saranno presentate le attività di Cosvig e della Ccer e dove si terrà un pranzo a base di prodotti biologici. Nel pomeriggio la visita alla Fattoria San Felo di Magliano in Toscana (GR), socio Ccer produttore di Morellino di Scansano. La serata si chiuderà al ristorante della Guida Osterie d’Italia, Antica Fattoria del Grottaione di Montenero d’Orcia con una cena a base di prodotti tipici.
Mercoledì 27 dopo la visita al Caseificio Il Fiorino di Roccalbegna (GR), la comitiva si sposterà di nuovo in Maremma a Massa Marittima (GR) dove sarà ospitata a pranzo dall’azienda La Novella, che produce frutta e verdura, e successivamente a Massa Vecchia (produttore di vini naturali). La cena, a base di prodotti tipici del bosco, si terrà presso l’agriturismo la Contea dove i ragazzi saranno ospiti fino alla fine del soggiorno.
Il giovedì sarà la volta delle serre geotermiche della Parvus Flos di Radicondoli (SI), socio della Comunità del Cibo che produce basilico e piante ornamentali e che, da quest’anno, ha in atto una produzione sperimentale di fragole e meloni.
Dopo il pranzo al ristorante La Ciottolona di Boccheggiano (GR) (fresco membro della Guida Slow food), che sarà dedicato agli utilizzi del pane in gastronomia, protagoniste del pomeriggio saranno invece le castagne. Sempre nel borgo minerario del grossetano sarà infatti visitato il Panificio di Andrea Montomoli (socio Ccer) che proprio con la farina di castagna, essiccata con un seccatoio a legna, realizza una grande varietà di prodotti, dal pane alla pasticceria. La cena, “a chilometro zero”, si terrà presso il Tinaio di Sasso Pisano (PI).
La giornata di chiusura inizierà con la visita ad una eccellenza internazionale: il SestaLab di Radicondoli (SI), laboratorio di Cosvig (uno dei 6 al mondo) nel quale si testano, in scala reale, i combustori per le turbine a gas. A seguire la visita all’azienda di Ivana Forabosco (Lagoni Rossi di Pomarance – PI) che fa parte del Consorzio dell’Agnello Pomarancino, ente socio Ccer composto da un gruppo di allevatori che, nel 2008, si sono uniti per salvare dall’estinzione la pecora pomarancina, importante razza autoctona da carne, che, con il sostegno di Cosvig, sta ottenendo in questi giorni il riconoscimento di Presidio Slow Food. La carne sarà degustata a pranzo, insieme a svariate prelibatezze casearie, presso il Podere Paterno di Monterotondo M.mo, un caseificio, socio della Ccer, che utilizza la geotermia nel processo di produzione. L’intensa settimana toscana si chiuderà con una cena presso il primo birrificio artigianale al mondo che utilizza la geotermia nel processo brassicolo, anch’esso socio della Comunità: Vapori di Birra di Sasso Pisano.